Una stoccata a Forza Italia (c’è “un ovvio tentativo da parte di Forza Italia di destabilizzarci”), le proposte da portare a Bruxelles, un piano speciale per sicurezza a Roma. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano approfitta di un’intervista al quotidiano Il Messaggero per togliersi qualche sassolino dalla scarpa e per rilanciare in vista delle elezioni europee di maggio.
Alfano nega che nei giorni scorsi sia circolata una lettera firmata da alcuni senatori del Nuovo Centrodestra che lo accuserebbero di eccessivo verticismo. Secondo il ministro “è un ovvio tentativo da parte di Forza Italia di destabilizzarci proprio quando siamo in procinto di dimostrare che il futuro del centrodestra siamo noi”.
Per gli ex colleghi di FI, Alfano ha parole dure: “Un partito che non si sta rivelando buono per la maggioranza di cambiamento nella quale noi siamo protagonisti, ma che non è neanche leader dell’opposizione oggi capitanata da Grillo. Un partito né carne né pesce”.
Lo slogan scelto dal Nuovo Centrodestra è “In Europa prima l`Italia”. Alfano spiega che la sicurezza sarà uno dei temi centrali della campagna elettorale, a partire dalla lotta all’immigrazione clandestina: “Mare Nostrum è un`operazione a tempo e l`Italia non può certo sostenerla a lungo. Dobbiamo proteggere la frontiera ed è per questo che chiederemo che Frontex, che oggi ha una sede a Varsavia, abbia una sede anche in Italia”.
Ma il ministro ribadisce che la soluzione per l’Italia non è voltare le spalle a Bruxelles: “l’Ue così com’è non ci piace, ma uscirne sarebbe un danno economico per il nostro Paese”.
Su Roma, Alfano annuncia che nei prossimi giorni presenterà un piano speciale contro lo spaccio, la prostituzione minorile, l’abusivismo commerciale e la movida: “Roma è la vetrina del nostro Paese. Dobbiamo ripulirla da spacciatori e delinquenti e la città deve tornare ad essere pulita e non in mano, anche nelle zone centrali, al commercio abusivo e al degrado urbano”.
Alfano aggiunge di avere pronta una ricetta anche per l’uso del centro storico per le manifestazioni: “Se il tema è una protesta contro l`austerity o contro la precarietà, ci mancherebbe altro: ognuno ha diritto di dire la sua. Se però diventa la scusa per mettere a ferro e fuoco la città, allora è ben’altra cosa. E noi non possiamo consentire di rovinare una città per i cittadini romani, per il mondo che la guarda, per i turisti, che vengono ad ammirarla”.