Sondaggi elettorali Emg per Tg La7: la Lega sfonda quota 12%, il PD prosegue il trend negativo, male anche il M5S
Sondaggi elettorali Emg per Tg La7: la Lega sfonda quota 12%, il PD prosegue il trend negativo, male anche il M5S
Arriva puntuale come ogni lunedì sera il sondaggio elettorale Emg, presentato nel corso del Tg La7 del 1° dicembre, con le intenzioni di voto ai partiti e il dato sulla fiducia nei principali leader politici.
Il Partito Democratico, dopo la pesante flessione registrata dalla precedente rilevazione, arretra ancora fino al 36,5%, perdendo complessivamente il 3,3% in sole due settimane; restando nell’area di centrosinistra, SEL è invece pressoché stabile, attestandosi ora al 3,9%.
Settimana molto positiva, al contrario, per le forze politiche di centrodestra, con Forza Italia che risale al 15,9% e la Lega Nord che prosegue la propria avanzata raggiungendo il 12,5%; cresce anche la lista NCD-UDC, al 3,4%, mentre non è significativa la variazione di Fratelli d’Italia, al 3,7%.
Complessivamente, così, il centrodestra con il 35,5% (+2,6% rispetto alla precedente rilevazione), si riavvicina al centrosinistra, arretrato al 41,7%. Da sottolineare, infine, la flessione del Movimento 5 Stelle, dopo le ennesime espulsioni e il primo segnale di disimpegno di Beppe Grillo, passando in una settimana dal 19,6% al 18,5%.
Fra tutti i sondaggi elettorali, il dato di Emg sull’astensione si conferma il più importante con il 41,2% dell’elettorato che oggi non si recherebbe ai seggi, con una percentuale in crescita di ben il 3,1% nell’ultima settimana. Aumentano anche gli indecisi, ora al 17,1%: in totale, fra astensione, indecisi e schede bianche, il 60,5% non indica quindi un partito nella propria intenzione di voto.
Guardando, infine, al dato sulla fiducia nei leader politici, i trend già notati per quanto riguarda le intenzioni di voto risultano rispettati: dopo il voto sul Jobs Act e le regionali in Emilia Romagna e Calabria, Renzi perde infatti un altro punto percentuale ed ora è al 34%; crescono invece sia Salvini (22%) che Berlusconi (17%). Stabile Giorgia Meloni al 15%, mentre sprofonda al 12% Beppe Grillo, ora alla pari con Angelino Alfano. Chiude Vendola al 9%.