La carica dei 101 versione 2.0, escludendo il precedente illustre di stampo disneyano. E dopo Romano Prodi, vittima principale del primo “tradimento”, potrebbe toccare a Matteo Renzi, anche se solo in veste di regista – e non di protagonista diretto – della successione alla poltrona di Giorgio Napolitano. Così, dopo le indiscrezioni lanciate dal Foglio sull’esistenza di un asse tra Raffaele Fitto e Massimo D’Alema per mettere i bastoni tra le ruote al Patto del Nazareno, arriva la stoccata di Libero, che svela l’identikit dei possibili “traditori” della manovra renziana per l’elezione del nuovo inquilino del Colle.
I 101 di Renzi, l’identikit
I continui scricchiolii del Patto del Nazareno hanno animato la stampa vicina a Silvio Berlusconi. E così, dopo l’indiscrezione estiva del Foglio, è arrivata qualche giorno fa la rivelazione del Giornale – quotidiano della famiglia Berlusconi – che si è spinto ad ipotizzare addirittura la regia occulta di Romano Prodi – proprio lui, la vittima della carica dei 101 versione 1.0 – dietro al presunto asse tra Fitto e D’Alema.
Oggi invece è Libero a tracciare l’identikit di chi starebbe manovrando per mettere i bastoni tra le ruote del premier. Identikit che è sempre lo stesso, e con lo stesso preciso obiettivo: affossare definitivamente l’accordo sulle riforme tra il leader di Forza Italia ed il Presidente del Consiglio.
Ciò che fa notizia è anche il valore matematico dell’operazione. Libero parla del dissenso interno al PD, stimandolo – attraverso i rumors raccolti da una “gola profonda” interna al partito – in una settantina di parlamentari, facenti riferimento principalmente all’area dem. Ai quali si aggiungerebbero almeno una trentina tra deputati e senatori vicini a Fitto. Il risultato? Proprio quello: 101 o giù di lì. Un numero che ricorda ferite ancora aperte, soprattutto nell’elettorato e nella classe dirigente di area democratica.
Successione a Napolitano, i numeri necessari
Un centinaio di dissidenti basterebbero per stoppare un eventuale asse tra Berlusconi e Renzi per l’elezione del nuovo inquilino del Colle: i grandi elettori di PD e Forza Italia sono, sempre secondo le stime di Libero, poco meno di 600. Un numero che non basterebbe certo nelle prime tre votazioni – a maggioranza qualificata – ma che sarebbe più che sufficiente dalla quarta.
Tuttavia, se ci fossero un centinaio di dissidenti l’asse scenderebbe sotto quota 505, che dovrebbe essere la soglia necessaria per eleggere il nuovo Presidente dal quarto scrutinio in poi. E a quel punto tutto cambierebbe. E – sempre secondo Libero – “le conseguenze politiche, per il premier Renzi, potrebbero essere parecchio gravi”.