Galeotto fu l’orecchino. “Non penso che chi porta l’orecchino possa guidare il centro-destra. Credo che il leader dei moderati debba rispondere a dei canoni estetici tradizionali, sia che prediliga lo stile casual che quello con cravatta. L’orecchino non mi entusiasma francamente. Il mondo cambia in peggio. Diffiderei da un leader che lo indossi. Se ci daranno un leader con l’orecchino, andrò a casa anche io”. A dirlo è il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, intervistato da Klaus Davi per il suo programma “KlausCondicio“.
“Intendiamoci, non credo assolutamente – ha precisato Gasparri – che portare l’orecchino sia sinonimo di essere gay. Piuttosto quello con l’orecchino non è certo un maschio che mira al massimo dell’eleganza. I canoni estetici dell’eleganza sono mutati in peggio. Un uomo deve distinguersi per un’estetica idonea. Ai gazebo mica ci vado col tight? Io non indosserei mai un orecchino, per carità. Mai nella vita. È un canone estetico sbagliato”. “Salvini – ha precisato Gasparri – non potrà mai essere il leader del centro-destra del futuro. L’erede di Berlusconi dovrà in primis rappresentare una figura di sintesi, di raccordo fra le diverse anime dei moderati. Difficilmente Salvini può portare il centro-destra al 51%. Il futuro leader del centro-destra dovrà rappresentare una coalizione più ampia che difficilmente Salvini può guidare, essendo egli concentrato solo su alcuni temi specifici. Tra l’altro l’hanno criticato anche perchè, se non sbaglio, la ex moglie e l’attuale compagna hanno avuto incarichi pubblici, cosa che, diciamocelo, poteva evitare”.