Sondaggi elettorali Piepoli 1 dicembre: le intenzioni di voto
Dal sondaggio settimanale dell’istituto Piepoli divulgato presso l’agenzia di stampa ANSA rileviamo le intenzioni di voto degli italiani al 1° dicembre 2014.
La Lega Nord guidata dall’energico segretario Matteo Salvini non arresta la sua crescita e il mezzo punto guadagnato questa settimana le permette non solo di stabilire una nuova vetta, ma anche di eguagliare i consensi di Forza Italia al 12,5%, rendendo così possibile una trattativa alla pari tra le due forze politiche. Rimanendo sempre nell’orbita del centrodestra, il partito di opposizione Fratelli d’Italia conferma il 3% della rilevazione precedente, stessa percentuale di NCD+UDC, che però con i ministri Alfano, Lorenzin, Lupi e Galletti fanno parte della coalizione di Governo Renzi.
Venendo invece alla principale forza di governo, il Partito Democratico risulta in calo di mezzo punto e si colloca al 39,5%, mantenendo una distanza di oltre venti punti dal Movimento 5 Stelle che, al 18,5% (-0,5), almeno nell’immediato non può minimamente contendere la prima posizione nel podio dei consensi. Entrambe le forzo politiche sembrano piuttosto travagliate da tensioni interne, che portano anche a ipotizzare scissioni all’orizzonte. Se il PD tenta di superare il logoramento con l’azione di Governo, aggirando eventuali ostacoli con voti di fiducia, il M5S ha scelto la via della purezza interna e di un ruolo maggiormente defilato per il fondatore Beppe Grillo, che ha fatto spazio a quello che è stato definito un “direttorio” composto dai parlamentari Di Battista, Di Maio, Fico, Ruocco, Sibilia, che proveranno a superare l’impasse – che qui rileviamo meramente a livello di consenso sondaggistico – nel quale sembra stagnare da alcuni mesi.
L’elettorato di SEL è stimabile al 3,5%, invariato rispetto alla rilevazione precedente, mentre una sommatoria di altri partiti di centrosinistra raggiungerebbe un punto percentuale. D’altro canto, nello schieramento avverso, le forze minori di centrodestra complessivamente varrebbero appena mezzo punto, secondo l’istituto Piepoli.
Infine cresce percentualmente la quota degli elettori intenzionati a scegliere altri partiti non menzionati né coalizzabili nei due tradizionali schieramenti; se la scorsa settimana queste forze politiche minori, sommate assieme, avrebbero raccolto 5 punti percentuali, oggi rappresentano il 5,5%.