La Grecia resterà nell’euro, nessun patto al buio con la Troika, collaborazione con la BCE, una stoccata alla Merkel. Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra Syriza, in testa in Grecia secondo i sondaggi, si prepara all’ipotesi di elezioni anticipate in primavera e lancia segnali a Bruxelles.
Tsipras: “La Grecia non lascerà l’euro”
In un’intervista alla rete televisiva ellenica Skai, Tsipras ha parlato anzitutto ai mercati: “La Grecia non lascerà l’euro. Quel rischio è finito nel 2012” ha dichiarato. Atene dunque non abbandonerà l’eurozona in caso di vittoria di Syriza.
Il piano di Tsipras
Il leader di Syriza apre alla BCE ed è pronto a incontrare la Troika, ma nessun patto al buio verrà siglato: “Io non sottoscriverò al buio alcun patto con la Troika” ha spiegato, “porremo le nostre condizioni a Ue, BCE e Fmi e se non si raggiungerà un’intesa vareremo il nostro piano economico” che prevede ad esempio l’aumento dello stipendio minimo, il ripristino delle tredicesime per le pensioni sotto i 700 euro, investimenti pubblici, elettricità gratis per le famiglie più povere.
La stoccata alla Merkel
Tsipras sa che il suo paese non è ancora uscito dalla crisi (“La Grecia è in una situazione difficile”) e ha raccontato di aver incontrato nei mesi scorsi sia Mario Draghi che Wolfgang Schäuble, ministro delle finanze tedesco. “Noi nazionalizzeremo le banche ma lavoreremo con la BCE per tenerle in piedi. E i depositi dei correntisti saranno garantiti” ha dichiarato. Non manca una stoccata nei confronti di Angela Merkel, che “non può permettersi di parlare a nome di tutti i 27”.
Condonare parte del debito
Tsipras spera di vincere le elezioni in Grecia e di creare un’asse con i partiti della sinistra europea, a partire dagli spagnoli di Podemos, per convocare una Conferenza sul debito che arrivi al condono di una parte della esposizione dei paesi a rischio.
Tsipras in testa ai sondaggi
Secondo i sondaggi, Syriza è intorno al 30 per cento: più di tutti gli altri partiti della Grecia. Nea Dimokratia del premier Samaras insegue a cinque-sei punti. Il crocevia al quale Tsipras guarda è quello del prossimo febbraio, quando Atene dovrà eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Servono almeno 180 parlamentari su 300, più dei 153 su cui attualmente può contare il governo. Senza maggioranza, la costituzione greca prevede elezioni anticipate e Syriza appare in pole position. Difficilmente però Tsipras riuscirà a governare da solo e il gioco delle alleanze si preannuncia complicato.