Il governo, per bocca del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha chiesto la fiducia al Senato sul Jobs Act. La seduta è stata sospesa per la conferenza dei capigruppo che avrebbe dovuto stabilire il nuovo calendario: l’approvazione della tempistica, però, non è avvenuta all’unanimità e pertanto dovrà essere posto all’esame dell’aula. La prima chiama per il voto di fiducia inizierà oggi alle 19.
“Possiamo discutere sui numeri della disoccupazione, – sono le parole del ministro – degli occupati e degli inattivi e riflettere su come vanno interpretati. Ma oggi siamo di fronte a un dato di fatto, c’è una pesantissima crisi, una situazione di stallo nel nostro paese, una caduta degli investimenti e dei consumi interni e dell’occupazione.
Questo è il risultato di anni e anni”. Sul Jobs Act “c’è anche un grosso problema mediatico”, spiega poi il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio. “Il Jobs act – ha proseguito – ha assunto una valenza mediatica enorme però solo su alcune questioni simboliche. Eppure le questioni legate al Jobs Act attengono anche ad altro, come il salario minimo, i co.co.co., un sistema di assicurazione estesa e tutele ai lavoratori esclusi”.
Intanto, si registrano scontri al corteo di protesta contro la riforma organizzato da studenti e precari. La polizia ha caricato alcuni manifestanti che tentavano di forzare il cordone delle forze dell’ordine nei pressi di via delle Botteghe Oscure. L’obiettivo era quello di “circondare fisicamente il Senato, indicando chiaramente che al di la dei teatrini della politica istituzionale c’è una società che non è disposta a cedere di un passo sui propri diritti, sul proprio futuro”.