Il Fatto Quotidiano denuncia assenza di trasparenza circa gli stipendi dei vari membri degli staff ministeriali. Specialmente per quel che riguarda le collaborazioni esterne. E poi ci sono i maxi stipendi. La curiosità? Non sono destinate alle parti politiche, bensì alle amministrative.
Aprile 2014: Renzi annuncia di voler “mettere online ogni centesimo di spesa pubblica”. Le sezioni trasparenza vi sono nelle varie Regioni, perché non dovrebbero esserci a livello nazionale? La voce su governo.it di fatto c’è, ma secondo il quotidiano fondato da Marco Travaglio i dati pubblicati sono parziali.
Assunzione di personale
Se per l’assunzione di personale erano stati posti ben 4 milioni di euro, solo per il Ministero della Pubblica Amministrazione (Marianna Madia), per quello delle Riforme (Maria Elena Boschi) e per quello degli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport (Maria Lanzetta), sono stati spesi ben 3,2 milioni.
Il caso più particolare è quello della Boschi: se il suo Ministero (senza portafoglio) ha 4 dipendenti per un totale di 200.000 euro spesi, dall’altra parte il Fatto denuncia oltre 1,5 milioni spesi. Ma fanno sapere che vi sarà un risparmio di 300.000 euro: salvataggio in zona Cesarini?
I risparmi del ministro Maria Elena Boschi
Chi risparmia sembra essere la Madia: un milione il budget del Dicastero della Semplificazione e Pa. Utilizzati soli 350.000 euro. Brava la Ministra, anche se resta in sospesa pubblicazione (nel senso che non è noto) lo stipendio del capo gabinetto e consigliere parlamentare di uno dei suoi collaboratori, Bernardo Polverari. Maria Carmela Lanzetta ha un budget minore: 700.000 euro. Di questi, 400.000 sono divisi per 7 collaboratori, ma non equamente: il 50% finisce nel conto del capo di gabinetto, Luigi Fiorentino. Gli altri sottosegretari si dividono la restante pare di budget (800.000 euro) necessari per arrivare ai 4 milioni totali: tra i sottosegretari, Marco Minniti (delega alla sicurezza) spicca con 400.000 euro annui.
Stipendi ed emolumenti
Ma i coni d’ombra restano, e sono molti: lo stipendio del Segretario particolare del ministro Boschi, Marco Rivello, non è ancora noto perché l’incarico è in corso di registrazione. Lo stipendio è da determinare anche per il fotografo di Renzi, Tiberio Berchielli, concittadino del premier.
Poi c’è Delrio che spende molto più di Renzi, arrivando, addirittura, a far superare gli stipendi dalle indennità. Insomma, in un periodo drammatico come quello attuale, in cui gli sforzi sono stati chiesti a tutte le fasce della popolazione, dagli indigenti ai ricchi, per mezzo di più e più spending review, c’è chi potrebbe agitare la bandiera della questione morale anche nei confronti del Governo, oggi accusato di poca trasparenza e budget troppo elevati.
Daniele Errera