L’inflazione resta alta e il Pil fatica a tornare ai livelli di crescita di qualche anno fa. In Brasile l’economia resta un motore ingolfato nonostante le promesse della presidente Dilma Rousseff, appena rieletta, e le decisioni della Banca centrale.
Il Pil non cresce
Le nuove stime di crescita diffuse dalla Banca centrale a inizio settimana hanno messo il Brasile tecnicamente fuori dalla recessione ma fanno capire che il paese resterà nella palude della stagnazione almeno fino all’anno prossimo: +0,19 per cento per il 2014 e 0,77 per il 2015. Secondo gli analisti interpellati dall’agenzia Bloomberg, la crescita per quest’anno si fermerà allo 0,3 per cento. Molto poco per un paese che solo qualche anno fa correva al ritmo del 7 per cento. L’economia in Brasile non andava così piano dal 2009.
Photo by Hugo Martins Oliveira – CC BY 2.0
L’inflazione resta alta
Alta resta invece l’inflazione, a novembre in crescita del 6,59 per cento su base annua. Il governo di Dilma Rousseff ha messo la lotta all’innalzamento dei prezzi tra i primi posti nella propria agenda politica. La Banca centrale del Brasile ha innalzato il tasso di riferimento di 50 punti base portandolo all’11,75 per cento: è il secondo rialzo consecutivo dopo quello di fine ottobre. Una decisione che alcuni economisti giudicano positivamente. “È la dimostrazione che stanno prendendo più seriamente la lotta all’inflazione” ha detto all’agenzia Bloomberg l’analista John Welch, della Canadian Imperial Bank of Commerce.
L’azione del governo
Il governo ha fissato l’obiettivo di tenere l’inflazione al 4,5 per cento ma l’andamento dei prezzi diffonde pessimismo tra gli economisti: nel 2015 l’inflazione dovrebbe rimanere più o meno la stessa attestandosi al 6,57 per cento. Subito dopo la vittoria elettorale di ottobre, Dilma Rousseff ha indicato proprio la lotta all’inflazione come una priorità del suo secondo mandato. “Politiche monetarie e politiche fiscali devono lavorare in tandem per far sì che l’inflazione converga verso il traguardo del governo entro il 2016” ha detto Carlos Kawall, capo economista del Banco Safra.
Immagine in evidenza: photo by L.C. Nøttaasen – CC BY 2.0