Afroamericano ucciso: proteste negli Stati Uniti
Come un’onda di rabbia che sale. Gli Stati Uniti sono attraversati da manifestazioni di protesta: nell’occhio del ciclone c’è la polizia e i suoi metodi giudicati troppo violenti dalla comunità afroamericana. Da quanto il Gran Giurì ha deciso per il proscioglimento di Darren Wilson, il poliziotto bianco che questa estate ha ucciso a Ferguson il diciottenne di colore Michael Brown, nel paese le proteste non si placano. Anche perché nel frattempo sono avvenuti altri episodi controversi.
L’afroamericano ucciso a Phoenix
Martedì scorso a Phoenix, Arizona, Rumain Brisbon, un 34enne di colore è stato ucciso da un poliziotto. L’agente aveva fermato la vittima sospettata di spaccio di droga. Ne è nata una colluttazione. Il poliziotto ha sparato due volte. L’agente, sette anni di servizio alle spalle, è stato difeso dalle autorità: “Era convinto che Brisbon avesse in tasca un’arma” ma in realtà l’oggetto che l’agente credeva essere una pistola era solo una confezione di medicinali.
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Manifestazioni a New York
Solo New York ci sono stati 83 arresti: tutti dovuti a problemi di ordine pubblico, ha spiegato un portavoce della polizia. Nella Grande Mela è andata in scena una lunga notte di proteste, con migliaia di persone in strada per protestare contro la decisione del Gran Giurì di non incriminare un poliziotto bianco che questa estate ha ucciso Eric Garner, giovane afroamericano disarmato: l’uomo, obeso e con problemi d’asma, era stato immobilizzato a terra. Uno degli agenti lo aveva preso per il collo. Nel corso dell’arresto, Garner aveva lamentato difficoltà di respirazione prima di perdere conoscenza e morire poco dopo. A New York i manifestanti sono partiti da Foley Square, a Dowtown Manhattan, non lontano dalla sede della City Hall, e hanno marciato sul Brooklyn Bridge, chiuso al traffico dalla polizia. Altri cortei hanno attraversato diversi punti della città, come Harlem e Chinatown. Il Dipartimento della giustizia ha annunciato un’indagine sulla morte del ragazzo per verificare l’eventuale violazione dei diritti civili nei comportamenti e nelle procedure seguite degli agenti di polizia.
Proteste negli Stati Uniti
Si sono registrate proteste anche a Oakland, Orlando, Baltimora, Los Angeles, Seattle, Washington. Tutte con un medesimo filo conduttore: rabbia per una polizia spesso percepita come violenta e razzista. A Chicago ci sono stati scontri tra forze dell’ordine e dimostranti. A Boston il capo della polizia della città ha invitato i manifestanti a mantenere la calma.
A Washington una marcia per i diritti civili
A Washington il 13 dicembre si terrà una marcia nazionale che chiederà il rispetto dei diritti civili e protesterà contro le violenze della polizia: lo ha annunciato Al Sharpton, uno dei principali leader della comunità afroamericana negli Stati Uniti.
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