Caos Movimento 5 Stelle: a Roma arriva Casaleggio
Acque agitate in casa Movimento 5 Stelle. La costituzione del ‘direttorio’ non sembra essere andata giù a molti pentastellati i quali avrebbero così disertato la riunione romana a cui ha partecipato il deus ex machina del Movimento, Gian Roberto Casaleggio.
Luigi Di Maio difende il nuovo organismo: “lavoreremo per tutto il Movimento non solo per il gruppo parlamentare. Non so se i nostri ruoli verranno messi nero su bianco perché c’è stato il voto della Rete ed è sufficiente”. Poi parla delle funzioni del direttorio: “saremo un fluidificante per i rapporti tra Beppe, noi e il territorio”. L’obiettivo è quello di “costruire un Movimento che sia chiaro nelle dinamiche, che applichi i principi di condivisione e politica senza soldi, che si oppone alla vecchia politica”.
La voce del ‘dissenso’, ma non marcata, arriva da Roberto Fico. Questi afferma come sarebbe stato preferibile “che questo passaggio non fosse fatto così”. Parla del direttorio, composto da 5 pentastellati, Roberto Fico, Luigi Di Maio, Carlo Sibilia, Alessandro Di Battista e Carla Ruocco. Ciò di cui è sicuro, tuttavia, è l’assenza del M5S e dei suoi esponenti alla kermesse di Federico Pizzarotti. Il sindaco pentastellato dissidente ha organizzato una giornata di incontro e confronto per domenica nella sua Parma, ma gli ortodossi filo Grillo e Casaleggio non ci saranno: “non ci andremo per evitare strumentalizzazioni”, sostiene Fico.
Tuttavia sul piatto ci sono due gatte da pelare, entrambe legate alla questione di vicinanza col Movimento. Anzitutto le assenze alla riunione: oltre 50. Un numero altissimo di parlamentari portavoce. Poi c’è il caso Toscana: Saverio Galardi, consigliere comunale a Reggello (provincia di Firenze) ha affermato come sia in atto una vera e propria scissione dai 5 Stelle: “via dal Movimento 5 Stelle e un appello, nazionale, a costituire un nuovo soggetto politico che recuperi gli ideali e i principi di democrazia partecipata fondanti dell’M5S divenuto ormai qualcosa completamente in contrasto con essi”. La ragione? “l’ espulsione dei due parlamentari Massimo Artini e Paola Pinna, in completo contrasto al regolamento interno che lo stesso movimento si era dato, e l’imposizione arbitraria di un Direttorio da parte di Grillo: si è creato il precedente di un gruppo esterno al Parlamento, agli eletti, che impone all’ assemblea e ai parlamentari decisioni senza contraddittorio e senza confronto”, ha spiegato, concludendo, Galardi.