Prima le “riforme insufficienti” di Italia e Francia (parola di Angela Merkel, che poi ha un po’ corretto il tiro). Poi, il pressing dell’Eurogruppo sull’Italia per correggere il deficit dello 0,5% del Pil. Pier Carlo Padoan fa sapere che tutto ciò non gli fa perdere il sonno. Dall’Eurogruppo – dice via Twitter – non è arrivata nessuna richiesta di misure aggiuntive, perché “la Legge di Stabilità 2015, attuata in modo efficace, rilancerà l’economia italiana”. Altro che sforzi insufficienti, l’Europa “apprezza l’agenda di riforme dell’Italia. Gli effetti sulla nostra economia – prosegue Padoan – dipendono da un’implementazione efficace e tempestiva”.
Quel “quid” in più richiesto dall’Ue, spiega il ministro dell’Economia, ha a che fare “con l’efficacia delle misure”. Per questo, aggiunge, “continuiamo a discutere in modo molto produttivo con la Commissione sulla valutazione di misure che abbiamo già introdotto”. Per Padoan il problema “non è semplicemente scrivere un numero su un pezzo di carta ma chiedersi se effettivamente le misure avranno l’effetto che pensiamo in base alle caratteristiche tecniche delle misure stesse”.
Insomma, tutto sommato alla Ue starebbe bene il pacchetto di riforme messo sul piatto dal governo italiano. Esistono, però, punti di vista piuttosto divergenti sui benefici che questi sforzi produrranno.
Padoan all’Ecofin: “Raggiunto accordo su bilancio Ue”
All’Ecofin – di cui è presidente di turno – Padoan poi annuncia: “Grazie alla presidenza italiana abbiamo raggiunto un accordo sul bilancio europeo 2014-15 che permette di pagare le bollette arretrate, salvaguardare i bilanci dei Paesi membri e trovare risorse per il rilancio della crescita”. “C’è una soluzione – ha spiegato il ministro – che avvia una soluzione strutturale per evitare che i problemi sorgano in futuro”. Secondo Padoan l’accordo, raggiunto “grazie alla pazienza e alla convinzione”, dimostra che “è possibile trovare soluzioni europee anche nei casi che sembrano disperati”.