Open Day, lo scontro Grillo-Pizzarotti anima il M5S
Lo scontro Grillo-Pizzarotti anima il dibattito nel M5S. L’Open Day promosso da Pizzarotti doveva servire ad unire decine di eletti del M5S che vi hanno partecipato, ma ha forse contribuito ad acuire le ferite già presenti nel movimento fondato da Beppe Grillo. Proprio da Grillo è arrivata la risposta, o meglio, la non risposta all’evento organizzato dal sindaco di Parma: “Sono vivo, non ho fatto un passo indietro” ignorando completamente la kermesse di Parma.
Il post dell’autista di Grillo: “Parma, datevi fuoco”
È invece arrivato il commento all’Open Day di Pizzarotti dell’autista di Grillo, Walter Vezzoli. Il collaboratore di Beppe Grillo, nonchè uomo ombra del Movimento Cinque Stelle, condividendo su Facebook il videomessaggio sopracitato, ha scritto: “Parma, datevi fuoco”.
I commenti su Facebook
E, sempre su Facebook, militanti e non del Movimento, non hanno fatto mancare il loro commento all’evento. Molti hanno espresso soddisfazione, altri invece hanno criticato anche duramente il sindaco di Parma. Qualcuno ha scritto “di 8 ore di discussione è uscito solo che volete togliere il nome di Beppe Grillo dal simbolo”, un altro “Pizzarotti vuole stare in politica il più possibile” e ancora “Se si creano divisioni si crea solo polvere”.
Scontro Grillo-Pizzarotti, Nogarin, Di Stefano e Colletti contro il sindaco di Parma
Il forte senso critico dei commenti ricevuti dall’Open Day non possono che riflettere il difficile momento che il M5S e i suoi elettori stanno attraversando. Pizzarotti si allontana da Grillo mentre altri si allontanano da lui. È il caso del sindaco di Livorno Filippo Nogarin che era atteso alla kermesse e che ha invece preferito limitarsi a salutare il sindaco di Parma tramite mail. Nogarin ha poi pubblicato su Facebook un post nel quale ha precisato: “Voglio che sia chiaro a chi non l’ha ancora capito che io sto con Beppe senza se e senza ma”. Ancora più critico il deputato Manlio Di Stefano che in risposta alla polemica sollevato da Pizzarotti sul nome di Grillo sul simbolo del movimento replica: “Se vuoi percorrere la tua strada, se vuoi rinunciare a beppegrillo.it, libero di farti il tuo partito” e aggiunge “chi in passato si è messo in mente di fare il M5S senza Grillo e Casaleggio ha sempre sbattuto la faccia al muro”. Di Stefano ha inoltre sottolineato: “ I cambiamenti ci sono stati, il direttorio ne è l’esempio”.
Una scelta, quella della nomina dei cinque collaboratori da parte di Grillo, che Di Stefano condivide pienamente: “È l’unico percorso possibile. L’unico ufficiale”. Più critico, sulla scelta di quello che è stato definito il Direttorio del M5S, il deputato Andrea Colletti: “Il metodo ha lasciato a desiderare; se ce l’avessero chiesto avremmo risposto a larga maggioranza che eravamo d’accordo indicando Luigi, Alessandro e Roberto” ma ammette: “serviva qualcuno per elaborare strategie di medio periodo e comunicare quello che facciamo”. E, sullo scontro fra Grillo e Pizzarotti, Colletti non ha dubbi: “Dovrebbero smetterla e farsi una telefonata. Questa cosa di lavare i panni sporchi in pubblico non funziona e genera solo fraintendimenti”.
Grillo ignora l’Open Day e punta sugli appuntamenti futuri del M5S
Intanto Grillo, come detto, punta a distogliere l’attenzione dall’evento di Pizzarotti. I temi non mancano: “Mafia Capitale” e il “firma day”, l’evento di raccolta firme contro l’euro. Un’iniziativa grazie alla quale, come ammette il fondatore dei cinque stelle, “capiranno che facciamo sul serio”. Il riferimento è al Parlamento europeo dove il 16 dicembre il M5S condividerà le proprie iniziative.