Elezioni Israele: Netanyahu si rivolge alla classe media
In Israele è cominciato il conto alla rovescia in vista delle elezioni anticipate. Il prossimo voto sarà fondamentale per l’attuale premier Netanyahu. La sua campagna elettorale, invece di concentrarsi come da consuetudine su Hamas e Iran, è cominciata all’insegna dell’appello alla classe media israeliana.
Portafogli vuoti
Alla tornata elettorale di Marzo, Netanyahu potrebbe incassare il sostegno necessario per affrontare il suo quarto mandato. Il suo consenso si basa sulla “sicurezza”. L’operazione di 50 giorni contro Gaza, svoltasi quest’estate, ha trovato il consenso della maggior parte degli israeliani. La sua popolarità come primo ministro è aumentata dopo che Moshe Yaalon, ministro della Difesa, ha riferito che l’ondata di attacchi palestinesi contro Israele è in netta diminuzione. La vera battaglia contro i suoi avversari politici si svolgerà sul “costo della vita”.
A inizio settimana il primo ministro ha annunciato che, se rieletto, promuoverà l’approvazione di una legge che diminuisca del 18% le tasse sugli alimenti di prima necessità. Inoltre, ha aggiunto Netanyahu, saranno raddoppiati i contributi ai soldati combattenti smobilitati. Le sue promesse vengono lette come un attacco diretto alla proposta di detassare l’acquisto della prima casa promossa da Yair Lapid, ex ministro delle Finanze e leader del partito laico Atid Yesh. Il rifiuto di Netanyahu di appoggiare tale proposta, insieme al rifiuto di alcuni ministri di modificare la costituzione in senso “nazionalista”, ha determinato la caduta del governo.
Netanyahu e il crollo della classe media
Come ha dichiarato lo stesso primo ministro, in prima battuta la proposta di Lapid era stata accettata. Però successivamente “ho pensato che quella riforma avrebbe potuto distorcere il mercato immobiliare e produrre un aumento dei prezzi”. Netanyahu contestualmente aveva aggiunto che del provvedimento avrebbero beneficiato solo 14mila israeliani i quali, d’altra parte, avrebbero ugualmente comprato casa date le loro condizioni economiche. Invece il “cibo tax-free è un vantaggio che raggiungerà milioni di persone – ha detto il premier – le famiglie potranno risparmiare migliaia di shekel ogni anno. Questa è giustizia sociale“.
Shelly Yacimovich, leader del partito laburista, ha commentato dicendo che le proposte annunciate in questi giorni da Netanyahu sono le stesse che il primo ministro ha osteggiato negli ultimi anni. L’editorialista satirico Ben Caspit, sulla stessa falsariga, ha scritto: “Cosa posso dire, è il momento di nominare questo Netanyahu come primo ministro. Oh, è già primo ministro? Lo è stato per gli ultimi sei anni? Tre volte, nove anni di totale? Va bene, abbiamo dimenticato per un momento. Abbiamo dimenticato che il signor Netanyahu è il principale, quasi l’unica persona, responsabile del crollo della classe media in Israele“.