In un’intervista trasmessa da cinque diversi canali televisivi nazionali, il primo ministro Dmitri Medvedev, ha fotografato la situazione economica della Russia facendo riferimento, in particolare, alle sanzioni occidentali conseguenti al coinvolgimento di Mosca nello scenario ucraino e al brusco calo dei prezzi del petrolio.
Calo del prezzo del petrolio
Alla fine dello scorso anno un barile di petrolio costava tra i 110 e 115 dollari, adesso il prezzo è calato fino a raggiungere quota 65-70 dollari al barile. Se le condizioni economiche continueranno a cambiare così velocemente “dovremo rivedere gli scenari dello sviluppo del paese”. La Russia, in pratica, dovrà rivalutare l’importanza del petrolio per la sua economia nel lungo periodo, una possibilità consentita dalle attuali riserve del paese a detta del premier.
Sanzioni europee
Medvedev ha ammesso che le sanzioni europee stanno causando un danno considerevole all’economia russa ma anche la stessa economia europea sta accusando il colpo. Quest’ultima finora ha perso 40 miliardi di euro mentre, il prossimo anno, la perdita arriverà a 50 miliardi.
“Non abbiamo mai sottovalutato le sanzioni – così ha commentato queste cifre Medvedev – ma sappiamo anche che non portano a nulla e che non sono utili per nessuno”. Tuttavia “non siamo stati noi a introdurre per primi le sanzioni, quindi non tocca a noi abolirle per primi”. Semmai “esse si sono trasformate in un’occasione per sviluppare prodotti di qualità per sostituire le importazioni”.
Rublo debole
Il dimezzamento dei prezzi del petrolio e l’effetto delle sanzioni europee, ha aggiunto Medvedev, “hanno provocato tutta una serie di conseguenze importanti, soprattutto in relazione al tasso di cambio rublo”. La moneta nazionale in questo momento è debole, per i russi questo significa diventare più poveri. Però presto tornerà a valutarsi “non so se entro questo mese o il mese prossimo” ha aggiunto Medvedev, invitando i russi a non prendere decisioni affrettate riguardo al cambio con altri valute, “io stesso manterrò i miei risparmi in rubli” ha precisato. Il governo ha comunicato che stipendi e pensioni verranno presto ricalibrate in base alla svalutazione della moneta nazionale.