Carletto, Sir Charles o Carlo Magno? I soprannomi per Ancelotti si sprecano, ma una cosa è certa: l’ex tecnico dei rossoneri è il miglior allenatore in circolazione al momento.
Lo conferma la magica serie positiva del Real Madrid che, dopo la vittoria in Champions contro il Lugodorets – non certamente una corazzata – taglia il record delle diciannove vittorie consecutive in tutte le competizioni; primato assoluto in campo europeo. Dopo un avvio di campionato deludente, farcito con le sconfitte contro il Real Sociedad e l’Atletico, ora il Real conduce la classifica della Liga con due punti di vantaggio sugli storici rivali del Barcellona. In Europa le cose non potrebbero andare meglio: dominato il girone eliminatorio con 6 vittorie – 18 reti messe a segno e solamente 2 subite – agli ottavi potrebbe incontrare il Bayer Leverkusen, l’Arsenal, una fra Roma, CSKA e Manchester City, una fra PSG e Barcellona, una Sporting Lisbona o Schalke 04, lo Shakhtar oppure proprio la Juventus di Llorente e Morata. Scongiurato per ora il rischio di incontrare il Bayern Monaco, probabilmente l’unica squadra in grado di competere, sulla carta, contro la corazzata di Ancelotti.
Per ora Florentino Pérez non potrebbe essere più tranquillo e sicuro della scelta fatta durante l’estate del 2013. Affidare la panchina dei suoi galacticos al tecnico fresco del titolo di campione di Francia gli ha finalmente fatto conquistare la decima Champions League della storia del club madrileno. Portare nella bacheca dei trofei la decima coppa dalle grandi orecchie era diventata ormai una ossessione per il presidentissimo dei blancos e aveva tagliato le gambe a tutti gli allenatori incapaci di portare a termine la missione. Dopo l’ultima vittoria in Champions targata del Bosque, Pérez ha fatto fuori allenatori con una facilità impressionante; l’unico in grado di resistere tre stagioni sulla panchina del Real Madrid senza portare a casa la decima è stato lo Special One Mourinho, prima di lui Queiroz, Luxemburgo, Lopez Caro, Capello, Schuster, Ramos e Pellegrini non avevano superato la prima stagione – c’è anche da dire che fra il 2006 ed il 2009 la carica di presidente del Real era in mano a Calderòn -. Ancelotti sta per battere anche questo record: secondo il nuovo contratto che dovrebbe firmare entro qualche giorno, rimarrà sulla panchina delle merengues fino al 2017 cioè per quattro stagioni eguagliando la longevità del fenomenale del Bosque.
Sembra proprio che questo sia il periodo di massimo splendore del regno di Re Carlo che non ha intenzione di sedersi sugli allori, ma punta il record mondiale di vittorie consecutive – il Coritiba mise in fila 24 vittorie nel 2011 -, al suo primo titolo spagnolo, all’undicesima Champions del Real – che lo porterebbe a diventare l’unico allenatore in grado di vincere 4 Coppe dei Campioni – e, soprattutto, al Mondiale per Club. In bocca al lupo Carlo!