Cosa provereste se la persona che vi ha insultato al liceo per il vostro aspetto e i chili di troppo, qualche anno dopo, senza riconoscervi, vi invitasse ad uscire? È la situazione in cui si è trovata Louisa Manning, ventiduenne studentessa di Oxford, quando la settimana scorsa, al ballo di Natale dell’Università, è stata avvicinata dal bullo che l’aveva perseguitata anni prima.
Ai tempi del liceo la Manning era stata vittima di un gruppo di bulli, capeggiati dal ragazzo, che le avevano reso la vita un inferno, deridendola perché “brutta, grassa e pelosa” e ribattezzandola “manbeast” (grasso e stupido mostro dalle fattezze di donna). Dopo un’adolescenza di torture, però, la Manning si è trasformata, al punto da non essere riconosciuta dal suo antico carnefice, che anzi l’ha reputata attraente al punto da invitarla ad uscire.
Quali sentimenti si trovi a dover gestire una persona che è stata vittima di bullismo è forse difficile immaginare fino in fondo. Ma la Manning è stata “lucida” nel servire la sua vendetta. Senza farsi prendere dalla rabbia del momento, Louisa ha dato appuntamento al giovane in un locale, per poi fargli recapitare dal cameriere una lettera scritta a mano, con tanto di foto di lei in treccine ai tempi del liceo.
“Mi dispiace non potermi unire a te questa sera. Ti ricordi otto anni fa quand’ero grassa e mi prendevi in giro? No? Bene, io sì, perché ho trascorso i successivi tre a mangiare meno di una mela al giorno, poi ho anche cominciato a saltare i pasti. Ricordi le sopracciglia spesse per cui mi deridevi? Le gambe pelose che tanto ti disgustavano? Ricordi che ogni giorno per tre anni tu e i tuoi amici mi chiamavate Manbeast? Probabilmente no, perché sennò otto anni più tardi non mi avresti mai ritenuta abbastanza scopabile da trattarmi come un essere umano. Così ho pensato di mandarti questo promemoria e la prossima volta che penserai a me, guarda la ragazza della foto, perché è quella che ti ha appena bidonato”.
Louisa ha poi postato tutto su Twitter e, in men che non si dica, la lettera si è diffusa via web e attraverso la stampa. Molti i commenti ricevuti, tra chi la considera “un’eroina” e chi “una leggenda”, ma quello più inaspettato è arrivato proprio dal ragazzo: “per quello che può valere, ero venuto per conoscerti e diventare amici, non perché sei molto bella. Immagino che ci sarei dovuto arrivare e di certo non ti biasimo. Non posso cambiare quello che sono stato otto anni fa e non insulterò la tua intelligenza facendo finta che non sia mai successo, ma spero tu mi creda quando dico che ora sono una persona totalmente diversa. Posso solo scusarmi per quello che ti ho fatto ed augurarti ogni bene. Immagino non ci sentiremo più, ma credimi quando dico che spero che tu abbia tutto il successo che meriti”.
Seppure in ritardo di dieci anni, “sono pur sempre delle scuse” e fanno piacere alla Manning, che intanto è stata colta da un’improvvisa popolarità, diventando un hashtag ed entrando a far parte degli eroi della settimana della rivista Glamour, insieme al principe Harry.
Nadia Ruggiero