Renzi: “Su 50mila carcerati, solo 257 per corruzione. Non è serio”

Pubblicato il 11 Dicembre 2014 alle 11:01 Autore: Antonio Atte
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Matteo Renzi torna sul tema caldo di questi giorni, la lotta alla corruzione, e lo fa attraverso un Tweet in cui scrive: “Su 50mila carcerati, solo 257 per corruzione. Non è serio. Non basta lo sdegno: regole più dure domani in Consiglio dei ministri”. Statistiche che fanno sorridere se rapportate a un Paese che, secondo il rapporto annuale di Transparency International, risulta avere il tasso di corruzione più alto d’Europa.

Renzi: “Quattro piccole grandi modifiche al codice penale”

L’inchiesta su Mafia Capitale ha messo sotto sopra la politica romana, lasciando forti strascichi anche in quella nazionale. Renzi, dal canto suo, sa che l’opinione pubblica pretende delle risposte serie da parte del governo e torna a ribadire quanto annunciato in un video-messaggio del 9 dicembre scorso. Il premier aveva infatti parlato di quattro “piccoli grandi modifiche” al codice penale, come l’allungamento del periodo di prescrizione per i reati di corruzione e l’aumento della pena minima da quattro a sei anni (“Significa che se tu hai rubato puoi patteggiare, ma comunque un po’ di carcere lo fai”). La stretta sulla corruzione annunciata da Renzi prevede inoltre procedure più semplici per la confisca dei beni di “chi ha rubato ed è stato condannato con sentenza passata in giudicato”, e restituzione del maltolto “fino all’ultimo centesimo se è provata la corruzione”.

Di tutto questo si parlerà nel Consiglio dei Ministri fissato per le 18 di domani. Oggi – riferisce Renzi in un altro Tweet – sono invece previste riunioni su Legge di Stabilità, Poste e decreti. “Poi partenza per Ankara e Istanbul. Priorità a nostre aziende e situazione Libia”. Le parole del premier sono state commentate anche dall’ANM: “Si passi dalla retorica delle parole alla concretezza dei fatti: non vorremmo che la retorica nascondesse l’inadeguatezza dei progetti di riforma. Vogliamo passare dalla rassegnazione allo choc dell’efficienza, occorrono riforme forti”. Tra i punti criticati dall’associazione magistrati, l’allungamento dei tempi di prescrizione.

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Caselli: “Corruzione ormai è metastasi”

In un’intervista rilasciata a La Stampa, l’ex procuratore di Torino Giancarlo Caselli ha espresso parole d’incoraggiamento per i propositi di Renzi: “L’iniziativa di Renzi va nella direzione giusta, però prima di esprimere un giudizio definitivo occorre aspettare la traduzione in un testo scritto degli orientamenti governativi riguardo l’innalzamento del minimo della pena e il prolungamento della prescrizione” dice Caselli. “Per interventi assolutamente urgenti, la strada giusta secondo me è quella del decreto legge, mentre al contrario l’iter di approvazione dei disegni legge sarebbe stato molto lungo, e questa è materia in cui i vecchi veti politici incrociati avrebbero potuto ulteriormente rallentare i tempi di approvazione”. “Oggi il dato più preoccupante è che la corruzione, più che un bubbone per quanto diffuso, è già una metastasi; c’è qualcosa che sembra ormai strutturale al sistema e se consideriamo la corruzione insieme all’evasione fiscale e all’economia mafiosa, abbiamo un business complessivo da vertigine che rischia di stritolarci perché ci rapina un’infinità di risorse”, conclude l’ex pm.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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