L’Italia è “ossessionata dalla Germania: una condizione non nuova, che si sarebbe dimostrata anche nell’ultima lite fra Berlino e Roma, esplosa nel weekend sulle parole di Angela Merkel sulle riforme definite alla Welt am Sonntag insufficienti sia nel caso di Parigi, sia in quello di Roma“.
Oggi è il settimanale tedesco die Zeit a tornare sull’episodio, con un intervento di Alain Friedman dal titolo “Merkel diffonde ansia. Gli italiani sono nervosi e agitati, i cambiamenti radicali insiti nelle riforme che Renzi porta avanti pesano, la situazione è precaria”. E il commentatore alla fine afferma che “un buon terapeuta consiglierebbe ad Angela Merkel di evitare in futuro commenti pubblici, che possano esasperare ancor di più gli italiani, e di mantenere la pressione alta nei colloqui privati, in modo che Renzi possa vincere la sua battaglia”.
“Gli italiani si sono molto molto arrabbiati con la Mutti”, scrive il giornalista, ricorrendo ironicamente all’appellativo che si usa in Germania per Frau Merkel. E ci è voluta una telefonata fra la cancelliera e Matteo Renzi, aggiunge, per un rasserenamento della situazione: a parte gli interventi di Wolfgang Schaeuble e di Steffen Seibert, dopo la reazione di Sandro Gozi. “Si tratta però di un rasserenamento superficiale”, continua. “In realtà Roma guarda con molta ansia e con avversione alla Germania. La situazione che si osserva è un pò come quella che si ha nel rapporto fra un bambino indisciplinato e un genitore severo. Il concetto calzante in questo caso è amarezza”, si legge. Secondo questa analisi, “gli italiani sanno molto bene di dover fare le riforme, ma non gli piace dover continuamente sentirselo dire dalla Germania”. “Reagiscono sempre sdegnati alle critiche tedesche. Pensano di sapere da soli cosa devono fare”.