Riforme, Cuperlo minaccia le dimissioni Guerini: non ammessi voti di coscienza Domenica infuocata Assemblea PD
Domenica è prevista la prossima assemblea PD. Dopo le schermaglie di ieri tra D’Alema e Delrio nuova puntata dello scontro interno al PD tra la maggioranza guidata dal segretario Renzi e la minoranza interna.
Duro l’intervento di Gianni Cuperlo, candidato contro Renzi alla segreteria. “Renzi vuole l’ubbidienza? Basta una parola. Per quanto mi riguarda se mi chiede di lasciare il mio posto di deputato, io un minuto dopo mi dimetto e gli restituisco quello che evidentemente ritiene di sua proprietà. Penso solo che in quel caso dovrebbe anche cambiare nome al Pd”.
Il leader della sinistra dem, in un’intervista a Repubblica dopo lo scontro nel Pd sulle riforme. “Le parole che vengono attribuite a Renzi riflettono una insofferenza che non si giustifica. Il Parlamento ha una sovranità che va rispettata. Ridurre le convinzioni di altri a mosse di propaganda o minacciare, come hanno detto alcuni, una resa dei conti sulle ‘poltrone’ mi lascia interdetto. Lo dico a Renzi, non tutti ragionano solo di posti. Esistono anche opinioni e coerenze”.
Cuperlo assicura che non c’è volontà di bloccare le riforme: “e lo conferma il fatto che nonostante le critiche piovute sulla riforma noi abbiamo ritirato emendamenti di sostanza per rispettare l`impianto uscito dal Senato e l’approdo in aula nei tempi fissati”. Quanto alle sorti dell’esecutivo, “il governo cade se perde la sua maggioranza e io non lavoro per questo. Né per nuove elezioni”.
Vicesegretario PD Guerini: non ammessi voti di coscienza
“In aula porremo rimedio all’incidente di percorso dei giorni scorsi, ma certo non aiutano coloro che parlano di ‘segnale politico’ che hanno voluto dare al Pd. Voti di coscienza, in dissenso dalla linea votata a maggioranza dal partito, non sono ammessi”. Così Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, in un’intervista al Messaggero.
“Occorre essere coerenti ai principi di lealtà che vigono in ogni partito come il nostro. È assurdo mandare segnali interni usando le istituzioni e giocando con la Costituzione”, sottolinea Guerini.
“Fa sorridere chi dice che minacciamo i deputati. Siamo impegnati in uno sforzo grandissimo di cambiare il Paese dentro una congiuntura economica molto difficile. Giocare per rallentare il processo di riforme significa non rendersi conto della responsabilità che abbiamo”.
All’assemblea di domenica “se c’è bisogno di chiarire qual è la linea del Pd, lo faremo. Non siamo un circolo culturale. Si discute e poi si vota”, dichiara Guerini. “Non possiamo immaginare che ad ogni passaggio parlamentare con contenuti significativi possa essere posta nel Pd la questione di coscienza. Giusto sulle questioni eticamente sensibili”.