Poletti: “Ascoltiamo piazza ma andiamo avanti” Scontri a Torino e Milano
Sciopero generale, l’Italia si ferma. Le manifestazioni organizzate da Cgil, Uil e Ugl contro la legge di Stabilità, Jobs Act e riforma della Pubblica amministrazione, stanno bloccando 50 città italiane da nord a sud. Al grido di “così non va”, divenuto anche l’hashtag della protesta su Twitter, scendono in piazza i lavoratori della sanità, degli uffici pubblici, della scuola e dei trasporti.
L’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Lo sciopero generale proclamato per oggi è segno senza dubbio di una notevole tensione tra sindacati e governo”. Lo ha detto il presidente Giorgio Napolitano parlando con i giornalisti a Torino. “È bene che ci sia rispetto reciproco” tra le prerogative di governo e sindacati e che “non si vada ad una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese”.
Dopo revoca precettazione, scioperano anche i lavoratori del trasporto ferroviario
Dopo il battibecco tra sindacati e ministero dei Trasporti, revocata la precettazione da parte del ministro Lupi, possono scioperare anche i lavoratori del trasporto ferroviario. Il loro sciopero durerà un’ora in meno: si concluderà alle 16 anziché alle 17. D’altra parte, come ha detto il premier Matteo Renzi, lo sciopero è un “diritto sacrosanto” e il suo governo ha “grande rispetto” per chi manifesta. Ma Renzi, da Instabul, ha anche ribadito, riguardo le riforme, che “La politica deve avere il coraggio di farle”. Parole alle quali hanno fatto seguito quelle del vicesegretario Debora Serracchiani: “Lo sciopero della Cgil e della Uil è diventato politico”. E ancora: “Le cose non vanno bene e bisogna cambiare: sull’articolo 18 abbiamo fatto la scelta più giusta ed equilibrata”. Tra i manifestanti, invece, Stefano Fassina: “Il governo ascolti i lavoratori e corregga le proprie politiche”. Parole alle quali fanno eco quelle del leader di Sel Nichi Vendola: “Il governo ha imboccato una direzione sbagliata. Bisogna cambiare radicalmente pagina, sapendo anche che questa è la piazza antimafiosa”.
Torino completamente paralizzata, Camusso: “Governo sbaglia ad escludere sindacati”
Lo sciopero dei trasporti più efficace è senz’altro quello nella città di Torino: tutto il settore vi ha aderito e la città è praticamente bloccata. In piazza c’è il segretario della Cgil Susanna Camusso: “Il governo sbaglia a escludere il confronto e la partecipazione con i sindacati. Devono scegliere se continuare a innescare il conflitto o aprire il dialogo: deve essere chiaro che noi non ci fermeremo”. I dati sullo sciopero, come lei stessa dichiara, “sono molto positivi”. E sull’assenza di dialogo con il Governo ha aggiunto: “È un errore anche perché ci pare che la priorità che indica al Paese che è innanzitutto quella del bisogno di lavoro, non trovi corrispondenza nei provvedimenti che il governo sta facendo”.
Barbagallo: “Oggi fermiamo l’Italia per farla ripartire nella direzione giusta”
In piazza a Roma c’è invece il segretario della Uil Carmelo Barbagallo: “Oggi fermiamo l’Italia per farla ripartire nella direzione giusta”. Tra i tamburi, i fischi e i palloncini, fa capolino un Renzi Pinocchio. Proprio al premier, Barbagallo rivolge il suo suggerimento: “Ci sono ancora margini per rimediare; il decreti attuativi del Jobs act devono essere ancora emanati e la legge di stabilità ancora approvata” e aggiunge “Se si metterà mano ai 150 miliardi di evasione fiscale, ai 27 miliardi di costi della politica e alla riforma fiscale si potrà rilanciare l’economia”.
Tornano in piazza anche gli studenti
In molte piazze sono tornati a manifestare anche gli studenti. A Roma davanti al ministero dell’Economia, a Bologna, a Pisa ma anche ad Acerra e a Foggia. Presi di mira enti per il diritto allo studio, agenzie interinali, sedi Inps, Uffici Scolastici Regionali. Il portavoce nazionale della Rete della Conoscenza, Riccardo Laterza, ha dichiarato: “Protestiamo contro le riforme neoliberiste e recessive del Governo Renzi e non accettiamo che vengano approvate in nostro nome”. Alcuni studenti hanno confermato di aver fatto irruzione anche “all’interno dei luoghi del lavoro in nero, nei bar, nei negozi del centro delle città da parte degli studenti travestiti da Babbo Natale per consegnare sarcasticamente il ‘pacco’ del Jobs Act”.
A Milano poi sono scesi in piazza anche manifestanti contrari all’Expo. Esponenti di “Attitudine no Expo” hanno occupato il cantiere dell’esposizione universale dando il via ad un corteo conclusosi senza tensioni. “Renzi mostro di Firenze”. Così recita uno slogan dei lavoratori in piazza a Milano, che sono “contro il governo e i padroni”, si legge su un altro striscione. Una donna in costume invece mostra un cartello con su scritto: “Renzi non toccare l’articolo 18. Regolarizza la prostituzione per un’Italia più ricca ed equa”. Alcuni ragazzi portano invece una bara perchè il “Jobs Act seppellisce i diritti dei lavoratori”. Scontri tra polizia e manifestanti si sono registrati sia nel capoluogo meneghino che a Torino.
Il messaggio della Camusso alla Cisl
Un dialogo che il segretario della Cgil Susanna Camusso ha cercato di instaurare anche con la Cisl, l’unico sindacato che non partecipa allo sciopero generale: “Ci dispiace che non ci sia perché il messaggio di non provare a cambiare le scelte del governo è un messaggio di rassegnazione – prosegue la leader della Cgil -. Noi pensiamo che il paese non abbia bisogno di rassegnazione”.
Cgil “Dai primi dati adesione al 70%”
I primi dati che provengono dal settore industriale segnano un’altissima adesione allo sciopero generale proclamato per oggi da Cgil e Uil dietro le parole ‘Così non va!’.
Da una prima rilevazione risulta, infatti, una media di adesione del 70,2%, mentre sono affollatissime le cinquantaquattro piazze dove si stanno tenendo i cortei e le manifestazioni a sostegno dello sciopero generale.
Poletti: “Ascoltiamo piazza ma andiamo avanti”
“Ascoltiamo la piazza ma siamo intenzionati ad andare avanti con l’attuazione delle riforme, non possiamo permetterci un colpo di freno, oggi l’Ue ci chiede di essere coerenti coi nostri impegni”. Cosi il ministro del Lavoro Giuliano Poletti sullo sciopero generale.
Garante: valutiamo sanzioni
Lo sciopero di oggi nel settore ferroviario “resta in violazione delle regole e dovrà essere valutato attentamente nei prossimi giorni”. Così Roberto Alesse, presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi a Radio 24. Secondo Alesse andranno valutate sanzioni per i sindacati che non si sono adeguati all’indicazione della Commissione.
Cisl “Protesta sbagliata”
“Lo sciopero generale non è lo strumento adeguato per un Paese che ha perso 25 punti di produzione industriale”. Intervistata dal Corriere della Sera, la leader della Cisl Annamaria Furlan ribadisce il proprio no alla mobilitazione. “Se la Cgil sceglie autonomamente di scioperare e si aspetta che gli altri seguano, diciamo no”, spiega. “L’unità deve essere vera, ci si siede ad un tavolo e si concordano obiettivi, strumenti e percorsi. Io comunque sono ottimista, dopo queste mobilitazioni ritroveremo il dialogo”. In merito alla precettazione dei ferrovieri, poi revocata, “mi sembra che il governo abbia fatto un vero pasticcio” commenta Furlan. “Esiste una legge che assicura i servizi essenziali, va seguita la legge. Detto questo, il diritto di sciopero è un grande strumento di civiltà, e anche se non è il fine della lotta sindacale, è sacrosanto”.
D’Alema contestato a Bari: “Situazione grave, governo ascolti”
“La situazione del Paese è grave e spero che il governo ascolti questa piazza e tenga conto della richiesta che viene dai lavoratori”. Lo ha detto Massimo D’Alema parlando con i giornalisti che lo hanno incontrato casualmente nel municipio di Bari dove l’esponente del Pd ha fatto una visita a sorpresa al sindaco, Antonio Decaro ed è stato contestato da un gruppo di lavoratori.