Le vere ragioni percui il wi-fi libero e’ un servizio per la città

Pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 09:30 Autore: Andrea Boscaro
wi-fi

Sento spesso da più parti – anche da esperti del settore, non sospetti di diffidenze o peggio pregiudizi sul ruolo che il digitale ricopre o può rivestire nell’economia di un territorio – titubanze e valutazioni contrarie in merito al lancio e alla diffusione di aree wi-fi pubbliche. Si dice che ormai vi sono tariffe estremamente concorrenziali per la navigazione mobile da smartphone e tablet e che quindi sarebbe dannoso far sostenere ai contribuenti i costi di un servizio che potrebbe ragionevolmente essere pagato dagli utenti interessati.

A mio avviso, questa posizione pone male i termini della questione.

[ad]L’offerta di un’area wifi non e’ tanto un servizio offerto ai cittadini, ma agli operatori pubblici e privati presenti in quell’area. E’ infatti teso a creare uno spazio pubblico informativo all’interno del quale chi naviga può non solo valorizzare chi gli sta offrendo questa possibilità, ma anche una possibilità che esercizi commerciali, luoghi pubblici, uffici della pubblica amministrazione, centri di interesse e della viabilità hanno per comunicare con i cittadini.

L’esempio migliore e’ dato da quegli hotel che, nella pagina di benvenuto successiva all’accesso, suggeriscono agli utenti di lasciare un commento su piattaforme si condivisione comment come Tripadvisor o i portali di prenotazione alberghiera. Allo stesso modo la messa a disposizione di un hotpot wifi e’ un potente strumento d marketing relazionale che fa leva su un tangibile beneficio reso a chi naviga.

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Da questo aspetto deriva il motivo per il quale le esperienze di maggior successo di wifi pubblici o si rivolgono a target specifici (esempio i turisti di centri storici delle città d’arte o ad elevata frequentazione di utenti stranieri come Como) o prevedono il coinvolgimento dei privati nella fornitura del servizio, come nel caso del progetto milanese.

Non un’attività di comunicazione rivolta ai cittadini quindi – il che di per se’ non sarebbe irrilevante – ma un’opportunità fornita al tessuto imprenditoriale del territorio e un modo migliore per rendere trasparenti le informazioni sulla mobilita’ e sui servizi pubblici della città.

L'autore: Andrea Boscaro

Fondatore del think tank dedicato al marketing digitale The Vortex e già Amministratore Delegato di Become (la ex Pangora), Andrea Boscaro si è laureato con lode all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in Scienze Politiche. Durante il suo anno di Erasmus in Gran Bretagna, ha fin dagli anni '90 potuto comprendere quanto Internet possa rappresentare una rivoluzione nella società e nel mercato. Dopo una breve esperienza in Omnitel 2000, ha lavorato per 4 anni come business development manager in Lycos Italia gestendo accordi tesi ad arricchire il portale sia dal punto di vista editoriale che delle linee di ricavo. Dall'aprile del 2004 si è occupato di Pangora (poi entrata nel gruppo americano Become) estendendone le partnership, la notorietà ed il volume d'affari. Andrea Boscaro è inoltre utore del volume "Tecniche di web-marketing" edito da Franco Angeli
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