Matteo Salvini scalda i motori. In vista del nuovo anno, complice la forte convinzione che in primavera, oltre a regionali e amministrative, ci saranno anche le politiche, il segretario del Carroccio scende in campo e lancia una “nuova proposta economica”. Si tratta della flat tax, ovvero un’aliquota unica uguale per tutti (15 o 20%) indipendentemente dal reddito. Una proposta, per la verità, tutt’altro che innovativa, visto che i primi a sperimentarla furono Margaret Thatcher e Ronald Reagan negli anni’80.
Alla flat tax la Lega Nord ha dedicato un convegno a Milano ieri pomeriggio, il cui ospite d’onore era lvin Rabushka, professore universitario a Stanford e già consigliere economico proprio di Reagan, che, come detto, della flat tax è il profeta.
Come superare il vincolo di proporzionalità imposto dalla Costituzione (ognuno deve contribuire in base alle proprie capacità)? I leghisti parlano di un meccanismo di detrazioni e deduzioni fiscali. I vantaggi dell’introduzione della flat tax? Molti per i promotori: emersione del sommerso, risparmi di tempo (per i tassati) e di denaro (per i tassatori), riduzione del peso fiscale.
Quanto al governo, Salvini è come al solito duro con il premier Renzi: “Qualcuno si è accorto che fra 15 giorni scade il semestre di presidenza italiana della Ue? Doveva portare a casa un solo dossier, quello del “made in Italy” obbligatorio sui prodotti: non se n’è nemmeno discusso”. “Il Pd in questo periodo ha qualche piccolissimo problema di corruzione”.