Graça Machel: la donna che sposò due presidenti

Pubblicato il 15 Dicembre 2014 alle 10:02 Autore: Raffaele Masto

Durante un viaggio in Mozambico me la descrissero come una furbona, una che nella vita aveva saputo fare tanto che era l’unica donna africana, e forse nel mondo, ad avere spostato due presidenti. Si tratta di Graça Machel, vedova del primo presidente mozambicano, Samora Machel e poi dell’eroe anti-apartheid Nelson Mandela, di cui è stata la terza moglie.

Sarà una furbona, o forse no. Sta di fatto che è stata moglie di due grandi personaggi e che anche ora che non ha più parentele eccellenti ha sposato una causa di tutto rispetto e affronta argomenti che dovrebbero essere i temi sui quali si misura realmente la crescita africana.

Le statistiche sulla lotta alla povertà in Mozambiconascondono asimmetrie e ingiustizie” – ha detto recentemente – “Bisogna guardare alle differenze geografiche ma anche ai diversi gruppi come bambini, adolescenti, giovani e adulti e all’interno di questi distinguere anche tra maschi e femmine”, ha aggiunto Graça, che nel governo di Samora fu ministro dell’Educazione dal 1975 al 1989.

graça machel

Non si deve rinunciare alla crescita economica, ha spiegato la ex ‘first lady’ durante una conferenza a Maputo, “ma lo sviluppo deve essere uno strumento” per migliorare “la qualità della vita dei cittadini”. Oggi presidentessa della Fundação para o Desenvolvimento da Comunidade, Graça chiede di portare avanti una politica “centrata sull’essere umano e non semplicemente sui numeri”: secondo l’ultimo rapporto African Economic Outlook l’economia del Mozambico è cresciuta del 7% nel 2013 e dovrebbe mantenere tassi ancora superiori nel 2014 e 2015.

La quota di coloro che vivono con meno di un dollaro al giorno è però del 60% e cresce all’82% se la soglia di povertà è elevata a due dollari. Sarà una furbona, oppure no, Graca Machel. Ma di questi numeri sulla crescita si dovrebbe parlare di più. Lei lo fa.

L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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