Salva Piemonte in Legge di Stabilità, Chiamparino commissario
Arriva il “Salva Piemonte”. In un emendamento alla legge di Stabilità, vengono conferiti poteri speciali al governatore Sergio Chiamparino.
Un provvedimento che fa diventare lo stesso Chiamparino commissario straordinario “per il tempestivo pagamento dei debiti della regione”. A tale nomina si aggiunge la “apertura di una apposita contabilità” che punta a risolvere “l’eccezionale situazione di squilibrio finanziario” della Regione.
Salva Piemonte risolve problema sollevato da Corte dei Conti su “sblocca debiti”
Il Salva Piemonte nomina dunque Chiamparino commissario di sé stesso. È un emendamento che pone rimedio alla spinosa questione sollevata dalla Corte dei Conti riguardo lo “sblocca debiti”. Una questione che altrimenti farebbe aumentare il debito della Regione Piemonte da 2,5 a 5 miliardi. Alcuni temono addirittura possa arrivare a 7 miliardi se si prendono in considerazione le operazioni momentaneamente sospese.
L’accordo tra la Regione Piemonte e il ministero dell’Economia
L’emendamento è figlio dell’accordo raggiunto da Chiamparino e dal suo vice Aldo Reschigna con il ministero dell’Economia. Il Salva Piemonte prevede che, sui soldi dati alla Regione per pagare in fornitori, non ci sia l’interpretazione da parte dell’esecutivo (legge 35) ma che la questione venga risolta da un commissario appositamente nominato.
Lo stesso Reschigna fa sapere: “Sarà lo stesso presidente della Regione Chiamparino ad esercitare i poteri speciali temporanei dati dal governo”.
Poteri speciali per Sergio Chiamparino
Chiamparino potrà così intervenire sul passato utilizzo dei fondi (2,5 miliardi nel 2013, 509 milioni nel 2014) ma anche sulle già citate operazioni rimaste in sospeso causa l’intervento della Corte dei Conti. Come riferito dal vice di Chiamparino: “Si tratta di altri 900 milioni di fondi “sblocca debiti” sul fronte sanità e 500 milioni sul pagamento di altri debiti commerciali della Regione in diversi settori”. Il vantaggio economico previsto per il Piemonte, attraverso la nomina a commissario di Chiamparino, è di 1 miliardo e 400 milioni.
In poco tempo, qualora venisse approvato l’emendamento Salva Piemonte, Chiamparino risolverebbe le questioni sollevate dalla Corte dei Conti. Secondo qeust’ultima, l’utilizzo dei fondi non solo per pagare i fornitori ma anche per coprire parte del debito della Regione, andrebbe ad aumentare il disavanzo. Di parere contrario la Regione che invece sostiene che tale utilizzo dei fondi era già previsto dall’accordo con il ministero dell’Economia. In ogni caso, Chiamparino chiarirà la situazione.
1 miliardo di residui attivi e passivi spalmati in 30 anni
Risolte tutte le questioni, il presidente Chiamparino si troverà con 5 miliardi di fondi da restituire allo Stato in 30 anni come previsto dalla legge 35. “La proposta di emendamento del governo alla Legge di Stabilità, è il risultato di una prima parte di lavoro fatto con il ministero che consente di individuare un percorso per gestire il pesante fardello dei 5 miliardi della legge 35, sia pagando alle imprese quanto loro dovuto sia restituendo il debito senza un obbligo meccanicistico di aumentare al massimo il livello di imposizione fiscale locale”.
L’emendamento prevede infatti anche un aumento dell’imposizione fiscale, ma Reschigna chiarisce. “Una norma di salvaguardia ma è già stata assorbita dall’incremento addizionale Irpef approvato”. Lo stesso Reschigna sarà alla Cassa Depositi e Prestiti venerdì per discutere della questione di pre-ammortamento dei mutui. Resta poi irrisolto il problema dei residui attivi e passivi di un miliardo al quale verrà posto rimedio con una norma che, come avviene per i comuni, permetterà di distribuirli in 30 anni e non in dieci come invece dovrebbe essere per le Regioni.
Le reazioni, Cota: “A noi nessuno ha fatto sconti”
Non mancano le prime reazioni al Salva Piemonte. Tra i primi, l’ex presidente della regione Piemonte Roberto Cota: “Abbiamo governato quattro anni senza aumentare i debiti. A noi nessuno ha fatto sconti e abbiamo dovuto convivere con i debiti ereditati dalla Bresso”.
E rivendica: “L’emendamento Salva Piemonte serve a sbloccare l’applicazione del decreto 35, che noi avevamo portato a casa”. E aggiunge: “Ricordo che Chiamparino ha esordito dicendo che si sarebbe dimesso piuttosto di aumentare l’Irpef, e invece il suo primo atto è stato proprio quello di aumentarla”.
Dello stesso avviso l’ex assessore al Bilancio Gilberto Pichetto, capogruppo Forza Italia, secondo il quale il provvedimento va nella direzione già indicata dalla giunta Cota. Di parere contrario Davide Gariglio, segretario Pd del Piemonte: “Il testo del governo va nella direzione indicata dalla Regione Piemonte e dal Pd”.Aggiunge: “Noi non abbiamo chiesto sconti né abbiamo chiesto che altri paghino i debiti degli amministratori piemontesi. Abbiamo invece chiesto di avere una interpretazione chiara della legge 35, il cosiddetto sblocca crediti. E abbiamo avanzato una richiesta di pre-ammortamento su due anni per quanto riguarda lo squilibrio di bilancio 2015”. E conclude: “Mi sembra che il testo dell’emendamento vada in questa direzione, mettendo il Piemonte nelle condizioni di ottemperare ai proprio obblighi senza fallire e senza intaccare i servizi”.