Quirinale, il monito di Fitto a Forza Italia: rischiamo condizione marginalità e irrilevanza
Riprende la discussione in Forza Italia sull’elezione del prossimo inquilino del Quirinale. Affronta il tema l’europarlamentare Raffaele Fitto che lancia un monito ai suoi colleghi di partito: “La prima e gravissima conseguenza” delle “scelte sbagliate” di Forza Italia “sarà nella vicenda del Quirinale”.
Secondo Raffaele Fitto “Forza Italia rischia di arrivare a quell’appuntamento politico-parlamentare in una condizione di marginalità e di irrilevanza. Il rischio, a quel punto, è che il Pd cerchi di comporre in qualche modo le sue contraddizioni, eventualmente cercando – se necessario – altri interlocutori”.
“Da molto tempo – scrive Fitto sul suo blog – sono dispiaciuto di dover svolgere nel mio partito un ingrato e doloroso compito da Cassandra, indicando con anticipo problemi e nodi che, in realtà, dovrebbero essere ben chiari a tutti. Torno a farlo, sperando in extremis di correggere una rotta sbagliata, prima che sia troppo tardi. 1. Verso le prossime Regionali, dopo le durissime sconfitte già subite in Emilia e Calabria, non stiamo purtroppo lavorando alla rivincita. La strada maestra per costruire una coalizione vasta e per mobilitare energie e cittadini sarebbe quella delle primarie, assolutamente praticabili per la scelta dei candidati alla presidenza delle regioni (ad esempio nel mese di febbraio visto l’imminente posticipo delle elezioni a maggio). Finora invece si è ostinatamente detto di no”.
Dopo una lunga analisi su tutti gli errori che Forza Italia starebbe, dal suo punto di vista, commettendo il leader pugliese di Forza Italia arriva al cuore del suo ragionamento evidenziando un rischio: “la prima e gravissima conseguenza di queste scelte sbagliate sarà proprio nella vicenda del Quirinale, se si dovesse giungere (come tutti gli osservatori dicono da settimane) alle elezione di un nuovo Capo dello Stato”.
Secondo Fitto: “Forza Italia rischia di arrivare a quell’appuntamento politico-parlamentare in una condizione di marginalità e di irrilevanza. Il rischio, a quel punto, è che il Pd cerchi di comporre in qualche modo le sue contraddizioni, eventualmente cercando – se necessario – altri interlocutori. Dico tutto questo non per fare polemiche, ma per contribuire in positivo a una discussione feconda e creativa. Non basta dare l’idea di trascinare la vecchia partita fino ai tempi supplementari. Serve una nuova semina e un nuovo protagonismo di Forza Italia: solo così potremo essere capaci di interloquire da pari a pari con vecchi e nuovi alleati, anzichè inseguirli, e quindi sfidare credibilmente la sinistra”.
Forza Italia, Laura Comi: bene ipotesi Draghi
Lara Comi, europarlamentare del Pdl e vicecoordinatore regionale del Pdl lombardo, è d’accordo con Berlusconi “sull’ipotesi di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica”. Perché argomenta la Comi: “Al di là del prestigio e del credito internazionale che vanta il presidente della Bce, basta solo una ragione per sottoscrivere con entusiasmo una sua possibile candidatura al Quirinale, il fatto che Draghi, grazie alla presa di posizione della Bce da lui guidata in difesa della moneta unica, la scorsa estate, ha salvato l’Italia e, quindi, anche l’Europa, dal rischio imminente di soccombere agli attacchi speculativi dei mercati”.