Messico: il caso Iguala arriva alla premiazione del Nobel
In località Chilpanchingo, nello stato del Guerrero, si stava svolgendo un concerto di solidarietà alle proteste che stanno scuotendo il Messico da settimane quando la tensione è scoppiata in una violentissima colluttazione tra manifestanti, che chiedono la verità sul caso dei 43 allievi maestri uccisi a Iguala, e polizia federale.
Gli scontri
Almeno 21 i feriti rimasti a terra. Un funzionario di polizia intervistato dal The Guardian – ha preferito mantenere l’anonimato in quanto non autorizzato a rilasciare dichiarazioni – ha detto che sono stati almeno 8 gli agenti feriti. 5 di essi sono stati investiti da un veicolo, gli altri 3 sono stati picchiati riportando dei gravi danni cerebrali.
Il comitato Tlachinollan, che supporta le proteste, ha reso noto che, invece, sono 13 i manifestanti rimasti feriti negli scontri. Tra di essi oltre a insegnanti e genitori delle vittime di Iguala anche due giornalisti.
Da Iguala a Oslo
Uno studente messicano di 21 anni di nome Adam Cortes ha interrotto la premiazione del più giovane premio Nobel di tutti i tempi Malala Yousafzai. Il giovane è salito sul palco allestito nel municipio di Oslo e ha steso la bandiera messicana. La motivazione che ha dettato il gesto: “la stanchezza per le ingiustizie che il Messico subisce da decenni” ha detto Cortes ai microfoni della Cnn. Ma soprattutto “mostrare solidarietà per la sorte dei 43 studenti che si sospetta essere stati arsi vivi”.
Al momento è stato ritrovato solo un corpo appartenente a uno dei 43 studenti scomparsi. Cortes, ancora detenuto nel carcere di Oslo, stava cercando asilo in Norvegia: le autorità gli hanno comunicato che verrà rimpatriato in Messico. “Non voglio essere un altro studente che scompare – ha commentato la notizia Cortes – e che poi viene ritrovato morto”. Il giovane è stato anche multato per una somma di 15mila corone (circa 2000 dollari).