Ostacolare la corruzione nella Pubblica Amministrazione dall’interno. Di questo si è parlato al convegno dell’Agenzia delle Entrate, che si è tenuto, questa mattina, nella sede regionale abruzzese della Corte dei Conti, a L’Aquila, a cui hanno partecipato anche il presidente dell’Autorità Nazionale Anti-corruzione Raffaele Cantone e il fondatore di Libera e del Gruppo Abele don Luigi Ciotti.
Orlandi: “Una mail criptata per denunce anonime”
“Nei prossimi giorni metteremo a disposizione dei 40.000 dipendenti una mail per denunciare i casi di corruzione, in completa privacy e tutela”, ha affermato la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, che ha presentato il piano anti-corruzione per l’ente da lei diretto. Un metodo, quello che il fisco italiano intende adottare, che mira a contrastare la corruzione dall’interno, prevenendo i rischi di ritorsioni o ripercussioni per chi denuncia casi di malaffare nella burocrazia.
Cantone: “Non è delazione ma assunzione responsabilità”
Dà il suo placet all’iniziativa anche il presidente dell’Autorità Nazionale Anti-corruzione, Raffaele Cantone, intervenuto in video conferenza. “È un invito alla collaborazione, non alla delazione” ha sottolineato il magistrato, che ha ribadito come non si tratti “di fare denunce anonime, ma di fare denunce con tanto di firma, ma garantendo l’anonimato”.
Una possibilità, dunque, quella promossa con questo piano, che rientra nel cosiddetto whistleblower, già previsto “dal testo unico dei dipendenti pubblici per consentire a chi vuole denunciare illeciti di farlo in modo tutelato”. “Serve per la prevenzione, serve per spezzare il clima di omertà” ha, poi, continuato Cantone, che ha ricordato come la Pubblica Amministrazione debba mostrare la propria “capacità ad autoemendarsi”.
“Un clima simile a Mani Pulite”
Il magistrato napoletano, poi, ritorna sulle vicende di Mafia Capitale, che hanno visto nella macchina amministrativa romana l’epicentro di un nuovo terremoto giudiziario. Per Cantone si tratta di “un quadro devastante di fatti criminali, che rende difficile fare discorsi di prospettiva e che nel Paese sta creando un clima come quello durante la stagione di Mani Pulite del 1993.” Il numero uno dell’Autorità Anti-corruzione ha, quindi, ribadito la necessità di piani di anti-corruzione che rendano il fenomeno di difficile espansione, puntando il dito contro “l’assenza di scelte politiche e per paradosso di alcune scelte fatte come il falso in bilancio e le norme sulla prescrizione”.