Non è mai accaduto negli ultimi anni che l’Europa League venisse presa così sul serio dall’Italia del calcio, con ben cinque squadre presenti nei sedicesimi di finale. Un gran bel risultato se si pensa che la seconda manifestazione continentale è sempre stata considerata dai nostri club uno ‘spiacevole impegno infrasettimanale’, caratterizzato da trasferte spesso infinite.
CADUTI IN BASSO – Come ben sappiamo, l’Italia è quasi ogni giorno bacchettata dalle severe istituzioni comunitarie, spaventate che la crisi economica tocchi anche i paesi più virtuosi, Germania in primis. Basta aprire un qualsivoglia quotidiano per rendersi conto delle preoccupazioni (più o meno fondate, ndr) dei potenti dell’Europa, che puntualmente ci richiamano all’ordine. Il nostro Paese purtroppo, non gode più della fiducia da parte del Vecchio Continente, che vede nell’Italia una ‘macchina vecchia, arrugginita e che non ne vuole proprio sapere di ripartire’.
Non che a livello calcistico le cose vadano meglio: negli ultimi anni, abbiamo subito un sacco di batoste da squadre inglesi, spagnole e tedesche, nettamente più forti e più ricche. Non parliamo infine, degli scandali del calcio scommesse e dell’emergenza ‘tifo violento’ all’interno dei nostri vecchi ed impresentabili impianti. All’Europa non piace il nostro calcio ‘catenacciaro’ e poverello.
RIALZIAMO LA TESTA – Può un’eventuale successo di una nostra squadra, farci riconquistare credibilità non soltanto a livello calcistico? Se pensiamo che attorno al calcio ruotano davvero tante cose (soldi e occupazione, ndr), un trionfo in Europa League potrebbe rappresentare molto di più di una semplice partecipazione alla Champions League 2015-2016.
L’Italia scalerebbe importantissime posizioni nel ranking e il nostro campionato riconquisterebbe un po’ di quel fascino che negli anni ha perduto per incomprensibili scelte federali e non. In questo clima di fiducia, si tornerebbe così ad investire nella nostra Serie A con la realizzazione di nuovi stadi sul fortunatissimo modello Juventus: i nuovi impianti, inseriti in aree commerciali piuttosto vaste, darebbero molti posti di lavoro.
La ripresa economica dell’Italia insomma, potrebbe partire anche dal calcio, soprattutto nell’anno dell’Expo, che a maggio del 2015 aprirà i battenti.