Prodi al Quirinale tra rumors e smentite al momento resta la principale strada seguita da Renzi per la successione di Napolitano. Ieri lungo incontro tra il premier ed il professore.
La battaglia per il Quirinale sta per entrare nel vivo, visto che, con ogni probabilità, il Presidente Napolitano dovrebbe dimettersi tra la fine di dicembre e l’inizio di Gennaio. E in tal senso va analizzato l’incontro tra Renzi e Prodi di ieri, un incontro durato oltre due ore e che, ufficialmente, ha visto come argomenti esclusivamente temi di politica internazionale: dall’Ucraina alla Libia, dall’Europa all’ISIS.
Prof. ufficialmente “non disponibile”
Prodi, infatti, nonostante ufficialmente dice di non essere disponibile a ricoprire la più alta carica dello Stato e di preferire di “girare il mondo per questioni internazionali”, ci spera davvero.
Dopo la delusione dell’anno scorso, quando la pessima gestione della questione Quirinale portò alla rielezione di Napolitano e all’abbattimento delle candidature di Marini e Prodi, Renzi non intende fare la stessa brutta figura dell’allora segretario Bersani e si porta avanti con il lavoro.
Il premier sa che Prodi potrebbe essere un valido nome di unione tra le varie anime del PD, raccogliendo possibili consensi anche da SEL e da una parte dei grillini. Ma la strada è ancora, lunga, e comunque Renzi sembra aver chiarito al Professore che non è lui la prima scelta. La prima scelta, infatti, resta un candidato bipartisan da concordare con Berlusconi. La priorità per Prodi, invece, è non essere bruciato come nel 2013, quando in 101 ridicolizzarono il partito, il suo segretario e lo stesso Prodi.
Prodi al Quirinale? Ieri incontro chiarificatore Renzi-Prodi
L’incontro con Prodi, comunque, è servito a molto più che un semplice sondaggio di disponibilità. Innanzitutto l’incontro è stato chiarificatore, distendendo i rapporti trai due: ora Prodi sa cosa lo aspetta e Renzi è pronto ad abbandonare il centrodestra in caso di impasse in Parlamento, quando sarà il momento.
Di sicuro l’incontro invia un messaggio a Berlusconi, non indispensabile per concordare un candidato al Quirinale e che deve assolutamente uscire dalle posizioni oltranziste e di chiusura. Su Prodi, infatti, Forza Italia ha posto un forte veto e difficilmente accetterà la sua candidatura, ma l’incontro mette pressione sull’ex premier, ora incaricato e obbligato a fare il primo passo verso Renzi e il PD per concordare un nome che non sia quello del Professore (Giuliano Amato?). Un messaggio forte arriva anche alla minoranza PD, cioè il messaggio che Renzi non accetta ricatti dai dem e, anzi, incontra di propria iniziativa le persone proposte da loro per anticiparli e obbligarli, nel caso, a votare.
Il fratello di Romano “Sarebbe un ottimo presidente”
A favore di Prodi parla anche Vittorio, il fratello, ex europarlamentare che dice che “Romano sarebbe un ottimo Presidente”. “Il PD di oggi è un partito che si inserisce in un’ambiente neoliberista, ma dovrebbe riprendere la concezione di comunità de L’Ulivo e abbandonare la concezione di partito leaderistico che ha adottato oggi”. La questione Quirinale sta per entrare nel vivo, e mentre il Paese aspetta l’ufficialità delle dimissioni di Napolitano la politica lavora incessantemente alla ricerca di un nome valido e condiviso.
Francesco Di Matteo