Bombassei “C’è ancora bisogno di Scelta Civica”
“Durante le giornate convulse dell’ assaltò alla Boldrini, un ragazzo del Movimento 5 Stelle mi ha insultato saltando sul banco. Mi ha detto ‘taci tu che sei qui a difendere gli interessi di quelli come te!’ Ne sono uscito scosso. Ho fatto trattative difficili e incontri duri ma uno così, quasi fisicamente violento e dentro il Parlamento, mi è sembrato fosse troppo per me. Ho riflettuto se lasciare tutto o rilanciare. Ho pensato che quella fosse l’espressione della cultura prevalente del Paese: in Italia gli imprenditori o sono eroi o malfattori”. Così Alberto Bombassei, deputato di Scelta Civica ed ex vicepresidente di Confindustria, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Non sono di quelli che scappano – spiega. – Ho una media di presenze al voto del 25%, so che è poco, ma cerco di esserci nei momenti fondamentali e di partecipare il più possibile ai lavori della commissione di cui faccio parte”. Bombassei si dice deluso dall’esperienza politica se la valuta “dalla capacità di incidere del Parlamento. Sono testardo e non ci credevo, e ho dovuto toccare con mano quanto sia difficile”. Non è deluso invece se pensa che oggi ha “più strumenti per dare meglio” il suo “piccolo contributo”.
“Credo che per Scelta civica nel concetto montiano del termine ci sia ancora spazio- conclude l’ex leader degli industriali -. Siamo quelli del riformismo liberale e radicale. In Italia c’è bisogno di un partito come il nostro. Portiamo avanti un dna politico che Renzi fatica a perseguire per il potere di ricatto della Cgil”.