“Ha avuto più di vent’anni per realizzare il suo progetto. Missione non compiuta. Quella persona ha fatto il suo tempo e quel partito in nessun modo può essere più la casa di quel grande mondo a cui ci rivolgiamo”: lo afferma Corrado Passera, leader di Italia Unica, in una intervista al settimanale Oggi. Quanto all’esperienza nel governo Monti e al fatto che la sua strada e quella del ex premier e professore si siano divise rivela: “Monti decise di fare un cartello elettorale, con Udc, Fli, Italia futura; era destinato a durare lo spazio di un mattino. Io dicevo: “O si fa davvero un progetto nuovo o saremo semplicemente gli ultimi dei vecchi”.
“I partiti del centrodestra si sono tutti esauriti, ci vuole un grande coraggio che in Scelta Civica non c’era. Con il mio no certamente i rapporti con Monti non ci hanno guadagnato, ma gli avevo dimostrato tanto lasciando una delle posizioni più rilevanti e soddisfacenti d’Europa per andare a lavorare con lui e malgrado il mio dissenso su tante cose ho fatto il lavoro di ministro al meglio. Avevamo ipotizzato un progetto politico veramente nuovo a cui avevo assicurato il mio supporto, ma poi lui ha cambiato totalmente idea”.
Passera ne ha anche per Renzi. “E’ un gattopardo veloce, non ha cambiato niente. Si interessa solo di potere e di come arrivare velocemente alle elezioni facendo leva sullo spettro di Salvini, come alle Europee si era giocato lo spettro di Grillo. Sa che il bluff non può durare oltre un tanto”.
Di Italia Unica Passera rivela: “Noi vogliamo costruire un grande partito popolare e maggioritario. Non sarà facile, ma ci credo. E lo dimostrano le oltre 150 porte (nuclei di militanti da almeno 20 aderenti, ndr) avviate in pochi mesi in tutta Italia. Adesso il primo partito è l’astensione, non per disinteresse ma perchè l’offerta politica non soddisfa la maggioranza degli italiani e la sfiducia per gli attuali partiti è totale anche a causa degli scandali a raffica: il Mose, l’Expo e adesso Roma. Questo è il loro modo di fare politica. E io non ci sto”.
Sullo spazio politico nel quale Italia Unica vuole inserirsi dice: “La democrazia nel nostro Paese oggi ha una gamba socialista (il Pd) noi vogliamo essere l’altra, quella liberal-popolare. Non è nemmeno immaginabile che Grillo e Salvini siano candidabili a dirigere il Paese, e nessuno degli attuali partiti del centrodestra ha un progetto di questa portata All’ultimo giro parecchi hanno dato fiducia a Renzi, ma la delusione è crescente”.