Il successo di Vladimir Putin è basato da sempre su un tacito accordo con i russi: miglioramento delle proprie condizioni economiche in cambio di un paese senza una vera opposizione politica. Il crollo del rublo, seguito al calo del prezzo del petrolio e all’effetto delle sanzioni occidentali post annessione della Crimea, potrebbe minare il consenso del Presidente russo? Per adesso sembra di no. Putin vola nei sondaggi nonostante la fragile situazione economica.
Martedì nero
Ieri il rublo è crollato. Martedì un dollaro è arrivato a poter comprare circa 80 rubli, con un euro se ne potevano acquistare addirittura 100. Alla chiusura delle negoziazioni del lunedì il valore era di 64 rubli per un dollaro e di 79 per un euro. La banca centrale russa per correre ai ripari ha aumentato i tassi d’interesse dal 10,5% al 17%. Un’impennata del genere non si vedeva dal 1998, quando il default del debito e l’iperinflazione hanno spazzato via i risparmi di un’intera generazione di russi.
La reazione
Dall’Istituzione hanno dichiarato che il provvedimento era necessario per evitare i rischi connessi alla svalutazione della moneta nazionale e all’inflazione. Secondo molti analisti, invece, il drastico aumento degli oneri finanziari metterà a repentaglio la domanda di investimenti, determinando l’abbassamento del Pil, quindi, una recessione ancora più dura di quella prevista per il 2015. Il governo ha reso noto che svenderà le riserve di altre valute per evitare l’eccessiva svalutazione ma, nello stesso tempo, è bene che i russi si abituino a uno stile di vita diverso, sostituendo beni costosi stranieri con altri russi più economici.
Paura
La turbolenza valutaria ha subito fatto sentire i suoi effetti. Le case automobilistiche martedì hanno sospeso le vendite: non sapevano che prezzo doveva essere applicato ai veicoli. Il sito russo di Apple ancora oggi era fuori servizio. Come nel 1998 i russi provano a cambiare la moneta nazionale in svalutazione con beni che si presume manterranno un certo valore. I giornali russi oggi hanno scritto che il paese è vicino a “una corsa agli sportelli”. La Nevasimaya Gazeta, giornale di Mosca, ha titolato “la Banca Centrale ha affossato il rublo”.