Il senatore Paolo Bonaiuti, uomo-chiave della comunicazione per Silvio Berlusconi, che lo scorso 14 aprile ha lasciato Forza Italia a causa di “divergenze politiche e incomprensioni personali”, ha oggi formalmente aderito al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.
E mentre Sandro Bondi, in una lettera alla Stampa, dichiara che il centrodestra “è privo di una strategia per il futuro, tutto è affidato più ancora che nel passato al carisma di Berlusconi”, c’è invece compiacimento in casa Ncd per l’arrivo dell’ex storico portavoce del Cavaliere. “Saluto con affetto Paolo Bonaiuti che ha formalizzato l’adesione al gruppo del Nuovo Centrodestra. Egli rappresenta una parte significativa del percorso del centrodestra italiano in quanto ha saputo divulgarne il pensiero e le opere”, dichiara Maurizio Sacconi, capogruppo del Nuovo Centrodestra al Senato, che conclude: “Paolo Bonaiuti ci aiuterà a diffondere la verità dei fatti”.
“Salutiamo Paolo Bonaiuti: benvenuto in Ncd. Insieme a lui abbiamo condotto tante battaglie quando Forza Italia era il partito dei moderati e dei riformisti. Mi auguro che con il contributo di Bonaiuti riusciremo a fare del Ncd un soggetto politico impegnato a rifondare il centrodestra e a renderlo nuovamente competitivo” commenta Fabrizio Cicchitto; mentre per Renato Schifani “l’adesione dell’amico Paolo Bonaiuti al gruppo del Nuovo Centrodestra conferma lo stato di profonda crisi in cui versa Forza Italia. Se anche lo storico portavoce di Silvio Berlusconi sceglie di abbandonare il partito di cui è stato un alto ed importante esponente, significa che è prevalsa in maniera netta quella deriva estremista che, poi, è stata la ragione della nascita del Nuovo Centrodestra”.
Ed anche il vice presidente Ncd alla Camera, Laura Bianconi, dice la sua: “L’adesione di Bonaiuti al gruppo dei senatori del Nuovo Centrodestra, nel giorno in sui Sandro Bondi dalle colonne de La Stampa certifica il fallimento di Forza Italia, ha un altissimo valore simbolico. E’ un mondo che crolla, a conferma che Fi non è più la casa dei moderati italiani, ma soprattutto non è più capace di rappresentare l’alternativa al renzismo”.