L’Unione Europea si apre a Cuba. Dal 1996, l’Unione Europea ha allineato la sua politica estera a quella degli Stati Uniti e ha imposto una posizione comune 96/697/PESC, nota come Posizione comune europea su Cuba. Questa norma limita gli scambi politici, diplomatici e culturali a causa della situazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a Cuba e costituisce la base della politica estera dell’Unione Europea nei confronti di Cuba.
Tuttavia, è stata anche il principale ostacolo alla normalizzazione di relazioni bilaterali. Tra il 2003 e il 2008 l’Unione Europea ha imposto anche sanzioni politiche, diplomatiche e culturali al governo cubano a causa, appunto, della situazione dei diritti umani. Tali sanzioni sono state rimosse definitivamente il 23 giugno 2008, e lo scorso 10 febbraio il Consiglio Affari Esteri ha annunciato l’avvio di consultazioni fra le parti per approfondire i legami politici, economici e culturali in un accordo globale con Cuba. Il governo cubano ha accolto con soddisfazione la proposta dell’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell’Unione Europea, Catherine Ashton, di iniziare un dialogo politico.
Il Ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha affermato che Cuba agirà in modo costruttivo, con l’obiettivo di riprendere il dialogo politico e la cooperazione su basi reciproche, senza condizionamenti e in pieno rispetto dell’uguaglianza sovrana degli Stati, del quadro giuridico, dell’ordinamento istituzionale delle parti e del principio di non ingerenza nei temi interni degli Stati.
Non è ancora stato stilato un calendario per i negoziati ma l’obiettivo comune è firmare un nuovo accordo bilaterale entro la fine del 2015. Si tratta di un importante cambiamento diplomatico per il governo cubano, che ha già espresso la volontà di impegnarsi in altrettanti colloqui con gli Stati Uniti. Lo stesso Rodríguez Parrilla ha dichiarato di augurarsi che il governo di Washington segua l’esempio dell’Unione Europea.