Gaza: primo attacco dalla fine della guerra
Nella tarda serata di venerdì, Israele ha lanciato un attacco aereo contro Gaza. È stata la prima operazione dopo la guerra di quest’estate. La fine delle ostilità era scattata, dopo 50 giorni di conflitto, il 26 Agosto. Israele e Hamas sono giunti a un cessate-il-fuoco grazie alla mediazione dell’Egitto. In sette settimane hanno perso la vita migliaia di persone: 66 soldati dell’esercito di Tel Aviv, oltre a 6 civili israeliani, e circa 2100 palestinesi abitanti della Striscia di Gaza.
Obiettivo Hamas
In un comunicato dell’esercito israeliano si può leggere che l’obiettivo dell’attacco era un sito di “infrastrutture del terrore” appartenenti ad Hamas. Il raid è stato una risposta al lancio di un razzo da parte palestinese che, atterrato in una zona disabitata dalla parti di Eshlon, nel sud israeliano, non ha creato vittime o danni.
Testimoni palestinesi hanno riferito all’agenzia di stampa Ma’an di due esplosioni dalle parti di Khan Yunis, un distretto Gaza. Un portavoce del ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che non c’è notizia di vittime da parte palestinese. L’attacco ha solo causato un blackout.
Rispondere con la diplomazia
Il capo del Consiglio Regionale di Eshlon, Haim Yalin, che da poco ha annunciato la sua candidatura alla Knesset nelle fila del partito Yesh Atid dell’ex ministro Lapid, ha dichiarato che “Gaza è una bomba ad orologeria” perché “non basteranno i camion che portano attrezzature e cibo a mettere fine al disagio degli abitanti di Gaza, disagio che a noi arriva in forma di razzi Qassam e colpi di mortaio”.
Il governo e l’esercito sono liberi di continuare a rispondere “razzo per razzo”, l’importante è che dopo “si lavori per giungere a un accordo”. Dopo l’operazione al confine con Gaza di quest’estate “il governo ha avuto un’ottima occasione per giungere a una soluzione a lungo termine”, invece, “ci ritroviamo ad aspettare la prossima escalation, la prossima guerra”.