Istat, in Italia su 11 mila partecipate pubbliche ne risultano attive soltanto 7685. Quello delle partecipate è stato a lungo tema caldo anche nell’azione del Commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Numeri spesso incerti e sui quali ci sono stati più volte pareri discordanti. Sul suo blog, Cottarelli riguardo la “giungla” delle partecipate, ne annoverava tra le 7 mila e 700, censite dal Tesoro e le 10 mila, ritenute da lui stesso attendibili.
Sulla strada tracciata da Cottarelli
Il piano Cottarelli puntava a ridurre il numero delle partecipate pubbliche sotto le mille unità. Un obiettivo da molti non condiviso e che pertanto portò all’uscita di scena del Commissario. Sfoltire il numero delle partecipate resta la finalità del Governo nonostante il programma proposto da Cottarelli risulta ora assai più morbido. L’inizio a tale opera è stato dato dal maxi emendamento alla legge di Stabilità che prevede il riordino delle partecipate. Appare come un’attuazione, anche se solo in parte, di quanto era stato già previsto nel piano Cottarelli: taglio allo aziende “che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti”.
I dati Istat: 1.896 partecipate a “zero addetti”
Secondo quanto riferito dall’Istat, in base ai dati del 2012, “sono 11.024 le unità per le quali si registra una forma di partecipazione pubblica in Italia, con un peso in termini di addetti pari a 977.792”. Delle 11.024 ne risultano però attive soltanto 7.685. Queste ultime impiegano il 97,3% di tutti i dipendenti delle partecipate (977.792). Inoltre, tra le partecipate attive, ne risultano 1.896 da “zero addetti”. Inevitabile che su queste si abbatta la scure prevista dalla legge di Stabilità.
Alle già citate, l’Istat aggiunge “1.454 imprese non attive, ma che hanno comunque presentato nel 2012 il bilancio d’esercizio o la dichiarazione dei redditi con modello Unico; 994 unità fuori dal campo di osservazione del registro” specificando che “si tratta di unità agricole e unità no-profit con 16.579 addetti, per le quali è stato possibile ottenere le informazioni grazie ai censimenti 2011”; e ancora “891 unità residuali che impiegano 9.963 addetti (poco più dell’1% del totale), attualmente non classificabili, che saranno oggetto di ulteriori analisi”.
Tra le società prese in esame dall’Istat, il 25,6% risulta il 100% di partecipazione statale. Il 29,1% risulta invece tra il 50% ed il 99,9% a partecipazione pubblica. Per il 27,1% delle società lo Stato partecipa per una quota al di sotto del 20%. Inoltre 7.574 società risultano partecipate da un solo soggetto pubblico.
Sono le società per azioni ad avere più addetti: 307 in media
In media, ogni società partecipata ha 124 addetti. Sono le società per azioni a detenere il numero maggiore di addetti (307) e rappresentano il 33% delle partecipate. Queste detengono l’81,9% del totale degli addetti. Il settore economico con il numero maggiore di addetti è quello del Trasporto e magazzinaggio: rappresenta il 10,3% delle imprese e detiene il 37% degli addetti.
Il numero maggiore delle imprese a partecipazione dello Stato è nel settore delle Attività professionali, scientifiche e tecniche: 13,4% del totale con il 2,8% degli addetti.
Il 23,8% delle partecipate nell’Italia centrale
Il 23,8% delle imprese partecipate ha sede nell’Italia centrale. Molto dipende da grande numero di imprese situate nel Lazio. Le imprese del centro Italia detengono il 53,4% degli addetti grazie ad una dimensione media di 278 addetti. Una media alzata dalle 743 imprese presenti nel Lazio (580 addetti ad impresa) che costituiscono il 9,7% del totale delle partecipate.
Il 27,7% nel Nord-ovest
Il maggior numero delle partecipate (27,7%) si trova però nel Nord-ovest: con una dimensione media di 94 addetti per impresa, si trovano qui il 21,1% degli addetti totali. Nella sola Lombardia il 16,2% delle partecipate che fanno registrare l’11,7% degli addetti totali grazie ad una media di 89 addetti per impresa.