Napolitano ha oggi salutato, come di consueto, le forze armate italiane impegnate all’estero. Tanti i temi trattati nella videoconferenza: il caso dei due marò, la missione Mare nostrum, le missioni in Somalia ed Afghanistan e anche l’impresa di Samantha Cristoforetti. È un saluto commosso quello del Capo dello Stato. Non potrebbe essere altrimenti da momento che, come tutti sanno, è l’ultimo fatto da Giorgio Napolitano come Presidente della Repubblica. Le annunciate dimissioni sono ormai prossime. E allora Napolitano, come ha fatto già in altre occasioni, in un passaggio della videoconferenza ha detto “Nessuna struttura dello Stato ha saputo modernizzarsi e trasformarsi come le forze armate” precisando, appunto: “Questa è l’ultima occasione che ho di dirlo”.
Sulla questione dei due marò
Sull’ormai annosa questione dei Marò, rivolgendosi a Salvatore Girone, in collegamento dall’India, Napolitano ha ammesso che l’Italia si è trovata a dover far fronte ad una “scarsa volontà politica di dare una soluzione equa a questo problema”. Ma ha voluto comunque confermare la vicinanza degli italiani ai due militari sottolineando anche che: “Io personalmente sono molto colpito dalla serenità mostrata da lei e dalle vostre famiglie. Domani mattina sarò a colloquio con il presidente del Consiglio e mi dirà anche gli ultimi passi intrapresi con le autorità indiane”. Da sottolineare anche la risposta di Salvatore Girone: “Ringrazio il presidente, sono ancora fiducioso nelle nostre istituzioni nonostante tutto quello che è accaduto negli ultimi tre anni”.
Alla marina militare: “Avete diritto alla riconoscenza da parte di tutti”
Riguardo Mare nostrum, Napolitano ha ringraziato la marina militare italiana: “L’impressionante numero di vite umane salvate è un titolo d’onore per la Marina e un grande merito per l’Italia” e ha aggiunto: “Ci auguriamo che, dopo l’incomprensione da parte dell’Ue del nostro impegno, si sia arrivati ad un accordo che bisogna rendere efficiente come è stato Mare Nostrum. Avete diritto alla riconoscenza da parte di tutti”.
La commozione di Napolitano nel saluto alla Cristoforetti
La commozione del Capo dello Stato arriva durante il saluto all’astronauta Samantha Cristoforetti: “Non la chiamerò capitano Cristoforetti, perché ormai lei è Samantha per tutti gli italiani” e ha aggiunto: “In Italia ancora non si comprendono in tutto il loro valore la ricerca scientifica e tecnologica. Questa missione sarà un incentivo per capire quanto sia importante”.
Le missioni in Somalia ed Afghanistan: “Dobbiamo fare la nostra parte”
Rivolgendosi poi ai soldati italiani impegnati in Somalia, Napolitano ha dichiarato: “Il vostro aiuto per ristabilire ordine e diritto è necessario e indispensabile, tenendo alta la guardia anche se i rischi sembrano attenuati” ricordando che “Il nostro impegno in Somalia è antico. Non c’è nulla di più difficile che sollevare dal rischio della disgregazione e dell’anarchia uno Stato fallito come la Somalia”. In merito alla missione italiana in Afghanistan, il Presidente della Repubblica ha detto: “E’ stata una partita molto lunga per tutti quanti, non è stato facile, ma il popolo afgano saprà riconoscere quanto è stato fatto per la rinascita del loro Paese”. Ha inoltre sottolineato: “Siamo in Afghanistan perché non vogliamo scappare dal mondo, ma quando si vedono posizioni politiche che suggeriscono ‘stiamocene a casa’, è una posizione puerilmente miope ma facilmente sfruttabile dal punto di vista demagogico”. È un mondo pieno di insidie e minacce nel quale “dobbiamo fare la nostra parte”.
La risposta di Napolitano a Manconi riguardo situazione carceri
È arrivata oggi anche la risposta di Napolitano al messaggio inviato dal presidente della commissione per la tutela dei diritti umani del Senato Luigi Manconi. Il tema è quello della “detenzione” dei bambini nelle carceri italiane. Bambini costretti a vivere in una cella quando risulta impossibile alle loro madri ottenere gli arresti o la detenzione domiciliare. Il Capo dello Stato: “È mancato, come purtroppo spesso accade, un lungimirante impegno di tutte le istituzioni per dare all’innovazione legislativa le caratteristiche concrete che l’avevano motivata. Le strutture destinate ad accogliere i bambini per non allontanarli dalle mamme detenute sono poche e mal attrezzate e non consentono sempre di raggiungere lo scopo di garantire una continuità del legame familiare offrendo, nel contempo, la possibilità di recuperare la dignità del detenuto anche attraverso il rapporto affettivo”. Ciò “consentirebbe di aumentare le opportunità di recupero, sia per la crescita equilibrata dei bambini che per il reinserimento sociale della persona adulta ristretta in carcere”.
Già l’8 ottobre 2013, Giorgio Napolitano aveva inviato un messaggio alla Camera e al Senato in merito alla questione delle carceri. Oggi è stato lui stesso a ricordare come da allora qualcosa sia cambiato: “Sono stati adottati provvedimenti che hanno contribuito a far diminuire sensibilmente il numero dei detenuti”. Il Capo dello Stato ha ammesso: “Molto rimane da fare, ma si è comunque avuto il segno di una maggiore attenzione verso il problema della condizione carceraria che deve convincere a perseverare ed a migliorare affinando gli obiettivi”