Corruzione: fare presto, fare subito. E’ questo l’imperativo di Raffaele Cantone, presidente dell’Authority Anticorruzione Raffaele Cantone. I casi di Mafia Capitale (nome giornalistico dell’inchiesta ‘Mondo di mezzo’, che ha sconquassato parte della classe dirigente antica e presente sia della politica che dell’imprenditoria romana) lo impongono.
Cantone, intervistato da Il Corriere della Sera, ha chiesto ad alta voce al Governo di “attivarsi per una corsia che sia più veloce possibile. È assolutamente urgente”, sostiene. Il ddl governativo anticorruzione non è il massimo, secondo Cantone, ma è un bicchiere mezzo pieno: “Poteva essere qualcosa di meglio. Però è un passo avanti rispetto al passato. La valutazione deve essere complessiva, altrimenti si sbaglia la prospettiva”. Circa le critiche dell’Associazione Nazionale Magistrati, afferma Cantone, “credo non tengano conto che il governo in questo anno ha fatto cose importanti”. Per esempio è introdotto il reato di autoriciclaggio e “e contro il voto di scambio politico-mafioso abbiamo un testo di legge che il capo della Direzione nazionale antimafia ha definito perfetto”. Sulla prescrizione, invece, Cantone è netto: “va modificata”.
Commenta le critiche dell’Anm al dl governativo sull’anticorruzione anche il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando: “Sembra che i giudizi siano stati molto condizionati dal clima che si è venuto a creare in seguito alla rottura su alcuni punti specifici. Per esempio, sul civile l’Anm aveva collaborato ampiamente alla redazione del decreto, ma l’introduzione della norma sulle ferie l’ha portata a dare un giudizio molto negativo sull’intera riforma”. Sull’inchiesta Mondo di mezzo, Orlando – infine – parla di distanza rispetto a Tangentopoli: “è qualcosa di diverso e non necessariamente di meno grave: mentre ai tempi di Tangentopoli era la politica che vessava l’economia, in questa caso abbiamo a che fare con una politica così debole che è preda di interessi economici e criminali di ogni sorta”.