Napolitano non si è ancora dimesso, ma il toto nomi per il Quirinale impazza. Tra i cognomi che escono uno dopo l’altro vi è anche quello del giornalista Vittorio Feltri. Il nominante è un parlamentare che fa spesso parlare di sé: Roberto Calderoli. Uomo di mediazione col Partito Democratico nella bozza Finocchiaro-Calderoli sul nuovo Senato, l’ex ministro è noto per le sue prese di posizioni molto radicali (si ricordi l’incenerimento, fisico, delle cosiddette ‘leggi inutili’, quelle in surplus). Interrogato da alcuni quotidiani, Calderoli ha affermato come vedrebbe bene Feltri al Quirinale per il dopo Napolitano: “penso ad esempio a Bernardo Caprotti (imprenditore ottantanovenne, ndr) di Esselunga o a Vittorio Feltri. Ma una cosa è certa: non possiamo più avere un presidente della sinistra”.
Feltri, già direttore di Libero e de Il Giornale, non si può infatti minimamente definire come un uomo di sinistra, anzi. E’ marcatamente di destra e la sua elezione significherebbe un punto di svolta dopo otto anni di un Presidente che militò per decenni nel Partito Comunista Italiano.
Calderoli, infine, esorta Renzi ad avere un rapporto più stretto con Salvini (“tutti i giorni, fin da ora”), nuovo leader del centrodestra: “Nei fatti – afferma l’ex Ministro delle Riforme in un’intervista a Sky – il leader del centrodestra è Matteo Salvini, sono convinto che se si andrà al voto il confronto sarà tra due che si chiamano Matteo: Salvini e Renzi”