Il ministro dell’economia Natalia Jaresko ha presentato al Parlamento di Kiev il bilancio dello Stato per il 2015 insieme a un pacchetto contenente 44 norme che saranno la base di questo come dei bilanci futuri. Il primo ministro Arseniy Yatseniuk si è esposto in prima persona in favore dell’approvazione del pacchetto di riforme dal quale, ha detto, dipende il successo della politica economica del governo.
Stallo alla Rada
In una Verkovna Rada imballata, Yatseniuk ha esortato i deputati ad approvare senza indugi il nuovo bilancio. Quest’ultimo “può essere approvato solo se sosterrete tutte le iniziative di riforma – ha detto Yatseniuk – perché il nuovo bilancio è costruito su una nuova base imponibile così come su nuove modalità di tassazione delle grandi imprese e un nuovo approccio per quanto riguarda le prestazioni sociali”. La camera unica ucraina lavorerà sette giorni su sette per approvare la finanziaria. La speranza del governo è che possa essere adottata già il 29 dicembre.
Bilancio di guerra
La Jaresko ha precisato che il bilancio è stato calcolato su una diminuzione del 4,3% del Pil per l’anno 2015 e un tasso d’inflazione che toccherà il +17%. Le entrate previste si attestano a 475 miliardi di grivnie, quindi si pensa di poter riversare 543 miliardi (34 miliardi di dollari) in spesa pubblica, tenendo il deficit al 3,7%.
Sempre la Jaresko ha preannunciato “un anno difficile” in cui “il 30% delle nostre spese andranno alla difesa (Kiev spende 100 milioni di grivnie al giorno per l’operazione nell’Est, ndr) e al ripianamento del debito”. Infatti, nel bilancio è contenuto l’investimento di 83 miliardi di grivnie (5 miliardi di dollari) per il mantenimento delle forze armate. Mentre 6 miliardi verranno stanziati per i titoli di stato e 1,5 miliardi di grivnie andranno nel “fondo speciale di risparmio”.
Meno tasse, meno evasori
Il governo ucraino spera di aumentare le entrate attraverso un abbassamento della pressione fiscale. Per snellire il processo di tassazione i tipi di imposta passeranno da 22 a 9 in totale. Il numero di categorie sottoposte a flat tax (imposta unica pendente in particolare sui piccoli imprenditori) da 6 diventeranno 4.
Inaugurata anche una campagna contro il lavoro sommerso: le prestazioni sociali obbligatorie passeranno dal 41% al 25% nel 2015, l’aliquota fiscale verrà ridotta del 15% in due anni. Nel bilancio proposto anche un “giro di vite” su conti all’estero e società off-shore, la tassazione dei beni di lusso (automobili, gioielli, etc…) e l’introduzione del gioco d’azzardo (illegale dal 2009) da cui si pensa di poter raccogliere 2 miliardi di grivnie.