Tito Boeri Inps: “Una grande responsabilità”
Tito Boeri Inps: “Una grande responsabilità”. Nell’ultimo Consiglio dei Ministri prima di Natale, il governo ha nominato l’economista e docente bocconiano nuovo presidente dell’Inps.
Tito Boeri prende così il posto momentaneamente occupato da Tiziano Treu.
Quest’ultimo era stato nominato commissario straordinario ad ottobre in sostituzione di Vittorio Conti. Dopo due commissari, Tito Boeri sarà dunque il primo nuovo presidente dopo Antonio Mastrapasqua. La sua nomina verrà formalizzata a gennaio.
Una brillante carriera di accademico
Oltre ad essere docente di Economia del Lavoro alla Bocconi, dove per altro si è laureato nel 1983, Boeri dal 2008 è editorialista de La Repubblica oltre che uno dei fondatori de Lavoce.info. Anche tramite questo quotidiano online di economia, Tito Boeri non ha mancato di far sapere la sua opinione riguardo il mercato del lavoro. Negli ultimi tempi ha dichiaratamente appoggiato il Jobs Act.
Così su Twitter qualche giorno fa: “Approvata la legge delega sul lavoro. Adesso ci sono condizioni per una buona e vera riforma del mercato del lavoro. Vedremo decreti attuativi”. Per questo motivo la sua nomina arrivata un po’ a sorpresa, non sembra affatto casuale. Tra le principali battaglie dell’economista vi è infatti quella per l’introduzione del contratto unico a tempo indeterminato a tutele progressive.
Un contratto che, secondo Boeri, ridurrebbe il precariato e risolverebbe il tipico dualismo del mercato del lavoro in Italia. Contrario invece all’anticipazione del Tfr in busta paga.
Il primo a tenere un intero corso in lingua inglese
Dopo la laurea alla Bocconi, Tito Boeri ha conseguito il dottorato alla New York University. Può vantare di essere stato il primo docente dell’Università Bocconi ad aver introdotto un intero corso in lingua inglese. In passato è stato anche consulente del Fondo monetario internazionale, della Commissione europea, del governo italiano e della Banca Mondiale. Dal 1987 al 1996 ha ricoperto il ruolo di senior economist all’Ocse. Attualmente è direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti che promuove la ricerca nel campo della riforma dei sistemi di welfare e dei mercati del lavoro Europa. È noto ai più come opinionista all’interno di molti talk show.
Tito Boeri Inps, le prime dichiarazioni da presidente
“È una grande sfida, un grande impegno che farò di tutto per riuscire a portare a termine” ha dichiarato Boeri. Sull’Inps ha poi aggiunto: “È un’istituzione molto importante per il Paese, soprattutto alla luce dell’andamento demografico, degli squilibri e dei grandi interrogativi che presenta il mercato del lavoro in relazione ai giovani”.
Una notizia che sembra aver colto di sorpresa anche l’economista stesso: “Il giorno prima stavo scrivendo” ha dichiarato. Un’attività, quella di editorialista che ora dovrà sospendere, perché ammette: “E’ una regola che ci siamo autoimposti a La Voce: chi riceve un incarico istituzionale si mette in aspettativa”.
Nessuna dichiarazione di Boeri sul tema della pensioni e alla possibilità di introdurre un “contributo di equità”. Un’ipotesi caldeggiata da Boeri stesso in suo articolo su Lavoce.info. Un contributo di equità che andrebbe calcolato sulla differenza tra pensioni percepite e contributi versati, esclusivamente a chi percepisce una pensione elevata.
Boeri, insieme agli altri due economisti che hanno firmato l’articolo, Fabrizio e Stefano Patriarca, avrebbe calcolato così il recupero di 4 miliardi di euro: “Questo intervento chiede a solo il 10 per cento dei pensionati che hanno un reddito più alto, e che possiedono il 27 per cento del totale delle pensioni, un contributo medio pari a meno di un quarto di quanto non è giustificato dai contributi che hanno pagato”.
In questo modo si andrebbero a ridurre “privilegi concessi in modo poco trasparente”. In merito Tito Boeri ha solo aggiunto: “Credo profondamente in tutte le cose che ho scritto”.
Le altre nomine del Cdm
Il Cdm ha inoltre nominato Gerarda Pantalone nuovo Prefetto di Napoli, il generale Tullio Del Sette comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e il generale Claudio Graziano capo di Stato maggiore della Difesa.