Jobs Act, un lungo travaglio. Dopo il perfezionamento dei decreti attuativi, continua la polemica attorno alla riforma del lavoro promossa dal governo Renzi. Stavolta il nodo della discussione riguarda la figura dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e l’applicabilità della riforma nei loro confronti.
Il punto ha fatto discutere parecchio negli ultimi giorni, con l’intervento dei ministri Giuliano Poletti e Marianna Madia – rispettivamente responsabili dei dicasteri del Lavoro e della Pubblica Amministrazione – i quali hanno escluso l’applicabilità del provvedimento agli statali. Alla discussione si è aggiunto il premier Matteo Renzi, che ha spiegato che sarà il Parlamento a pronunciarsi sul punto.
Jobs Act statali, sì o no? La rivelazione di Ichino
Ma le polemiche continuano a montare. Pietro Ichino, giuslavorista già esponente PD e ora senatore di Scelta Civica, dalle pagine del suo blog spiega come è andata nel Consiglio dei Ministri prenatalizio, che ha messo a punto i decreti attuativi del Jobs Act.
Ichino sul suo blog parla di una bozza di decreto, sfornata dai tecnici ministeriali nella serata del 23 dicembre, che prevedeva un comma che escludeva l’attuazione del Jobs Act nei confronti dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
#JobsAct nelle p.a.: com'è andata davvero al Consiglio dei Ministri del 24 dicembre (con il voto di Poletti e Madia)
http://t.co/H5XotTNxAj
— Pietro Ichino (@PietroIchino) 28 Dicembre 2014
Una situazione che ha provocato l’immediata reazione del giuslavorista: “Invio ad almeno una dozzina di esponenti del Governo e della maggioranza che si stanno occupando della redazione del decreto un messaggio”, nel quale spiega che “il rapporto di pubblico impiego deve essere assoggettato alle stesse regole del rapporto di lavoro privato”, chiedendo quindi l’eliminazione del comma che avallava la deroga a tale principio.
Non si sa se per la pressione esercitata da Ichino, ma sta di fatto che il giorno successivo la situazione cambia: “Il Consiglio dei Ministri approva un testo del decreto nel quale il comma 3 dell’articolo 1 è stato soppresso”. E Ichino aggiunge: “Alla seduta partecipano anche Giuliano Poletti e Marianna Madia, rispettivamente ministri del Lavoro e della Funzione pubblica. E non risulta che su questo punto si esprimano in senso contrario”. Una stoccata rivolta ai due ministri che, il 27 dicembre, a mezzo stampa continuano ad opporsi all’applicabilità agli statali: “Evidentemente hanno cambiato idea. Ma dovranno convincerne il resto del Governo e della maggioranza. Mi sembra molto improbabile”.
Sul tema non batte ciglio il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “Dirò la mia opinione quando il Parlamento affronterà la riforma della Pubblica amministrazione. E comunque non penso sia corretto anticiparla”.