La Grecia si incarta definitivamente. Oggi è fallito anche il terzo tentativo di eleggere un Presidente della Repubblica e così – come previsto dalla Costituzione ellenica – il Parlamento verrà sciolto entro dieci giorni. Ed inizia il countdown verso le elezioni anticipate, con Syriza favorita e le borse che tremano.
Risultati Elezioni Grecia: Presidenziali, Dimas fallisce
Niente da fare per Stavros Dimas, il candidato sostenuto dalla coalizione di governo formata dai conservatori di Nuova Democrazia e dai socialisti del PASOK. Al terzo turno l’unico concorrente in lizza per la successione a Karolos Papoulias ha ottenuto 168 voti, gli stessi del turno precedente. Restando così lontano dal quorum necessario, fissato a 180 voti per il terzo scrutinio.
Che fosse un percorso in salita, lo si era capito analizzando i numeri a disposizione della maggioranza, troppo esigui per fronteggiare il quorum richiesto nelle tre votazioni. La stessa Borsa di Atene, in prima mattinata, non sembrava molto ottimista. Già in flessione dell’8% prima del voto, Atene ha superato il 10% dopo l’ufficializzazione dello stop definitivo.
Il premier Antonis Samaras ha già annunciato la data per le elezioni politiche anticipate: 25 gennaio. Dopodiché toccherà al nuovo Parlamento scegliere, in un massimo di tre ulteriori scrutini, il nuovo Presidente della Grecia.
Elezioni Grecia, Tsipras fa tremare i mercati
Ma più che la scelta del successore di Papoulias, a rendere tesa l’atmosfera è la corsa all’esecutivo. I sondaggi delineano un vantaggio relativo di Syriza, il cartello di sinistra guidato da Alexis Tsipras. Il margine su Nuova Democrazia sarebbe esiguo – tra i 2 ed i 6 punti – ma comunque tale da rendere Syriza il partito di maggioranza relativa. Un’ipotesi che fa tremare i mercati, quantomeno perplessi di fronte alla cosiddetta “Tsiprasnomics” caldeggiata dall’astro nascente della politica ellenica.
Sebbene Tsipras abbia fermamente respinto qualsiasi ipotesi di uscita dall’Euro, resta una contrapposizione di fondo verso il programma di austerity concordato con la Troika. Con l’obiettivo finale di un taglio netto e di una rinegoziazione del debito greco. Ma il leader della sinistra dovrà fare i conti con i numeri: nonostante la pronosticata maggioranza relativa, difficilmente Syriza potrà governare da sola. E a quel punto partiranno complesse trattative. Con lo spettro di un nuovo fallimento, come quello che nel maggio 2012 portò a nuove elezioni dopo appena un mese.
Sull’altro versante, Samaras punta all’estremizzazione della campagna elettorale. Ripetendo a più riprese che la scelta è “tra noi o il caos”, l’attuale premier punta alla polarizzazione del dibattito politico per ribaltare i sondaggi: “Sono sicuro che vinceremo noi”. Intanto, per Troika e mercati parte ufficialmente un mese da trascorrere con il fiato sospeso.