Libero, il quotidiano, spara a zero sul Sud Italia. Non tutto, è ovvio. Contro gli stipendi di quelle Regioni che definisce ‘colabrodo’. Le spese di questi tre enti superano tutto il resto d’Italia: si parla di Sicilia, Campania e Sardegna.
Palazzo dei Normanni ottiene il podio più alto, ma nella spesa pubblica regionale. Non un grande risultato, anzi. E’ possibile verificare tutto sul sito di nuovissima generazione (anche perché istituito da Renzi: soldipubblici.gov.it). Si riporta da Libero: “trattasi di «competenze fisse per il personale a tempo indeterminato», ovvero dei soldi necessari per pagare gli stipendi all’esercito di 18mila assunti a palazzo dei Normanni: 575 milioni di euro per il solo 2014 (l’anno prima erano stati 656 milioni), ovvero 115 euro pro capite, escludendo i fondi per gli straordinari e le altre competenze, che pure ammontano a qualche decina di milioni”. Notevole, specialmente se si rapporta al miliardo e mezzo totale di tutte le Regioni sommate. La Sicilia supera il 33%.
Poi c’è la Campania, regione spesso al centro di infuocate polemiche. All’anno i dipendenti costano ben 140 milioni, 12 milioni di euro in più rispetto alla Sardegna, Regione a Statuto Speciale. Seguono altre Regioni: “Piemonte (96), Lazio (90), Friuli (88), Emilia (63), Puglia (59), Veneto (56), Toscana (49), Calabria (42), Abruzzo (38), Liguria (28), Umbria (27), Marche (27), Basilicata (20), Molise (16) e Trentino (8)”.
Per non parlare, poi, delle spese per il funzionamento dei singoli Consigli Regionali: se la Sicilia da sola spende 137 milioni di euro, il paragone con il Lazio vola subito all’occhio: ‘appena’ 18 milioni. Per la cancelleria, poi, Palazzo dei Normanni ha speso 2,4 milioni di euro, al cospetto di240 mila euro dei colleghi della Pisana (sede del Consiglio Regionale laziale).
Daniele Errera