La Roma su Martinez, ma Ibrahimovic tentazione per l’estate
La Roma attende con molta ansia la fine del calciomercato invernale: la squadra di Garcia ad ogni finestra di mercato rischia di perdere molto più di quanto ha acquistato. I pezzi da novanta che potrebbero lasciare la società giallorossa a gennaio sono molti: dall’olandese Strootman, richiestissimo da Van Gaal al Manchester United, a Destro, seguito da Milan e Sampdoria, passando per Nainggolan, Ljajic e Pjanic.
Un’esercito di giovani e meno giovani talenti sarebbe sul punto di lasciare la Roma a gennaio o a fine anno nel caso in cui, per la seconda volta consecutiva, lo scudetto dovesse sfuggire a Garcia. Sicuramente il tecnico francese è conscio della netta superiorità tecnica, organica ed economica della Juventus nei confronti della Roma, eppure sta provando a portare nella città eterna il ventottenne del Porto Jackson Martinez, seguito anche da Tottenham, Arsenal e Liverpool, per il quale “basterebbero” i 35 milioni fissati dalla sua clausula rescissoria. Il colombiano si prenderebbe carico del reparto avanzato giallorosso che, in questa stagione, non ha ancora trovato un leader naturale, complice l’avanzata età di Totti.
Dalla Svezia però circolerebbero delle voci molto interessanti riguardo il futuro dell’attacco della Roma. Secondo il quotidiano di Stoccolma Aftonbladet la “Magica” sarebbe la miglior squadra per la fine della carriera di Ibrahimovic: “Il posto perfetto per Zlatan Ibrahimovic sarebbe Roma Sappiamo che in Italia non circolano più molti soldi ma Ibra ormai è un calciatore ricchissimo e potrebbe sorprendere tutti scegliendo una destinazione senza incrementare il suo conto in banca: a Roma, città che respira calcio, sarebbe considerato un Dio. Il leggendario Francesco Totti ha sempre avuto grande rispetto per Zlatan. E questo significa molto”.
La risposta dei tifosi giallorossi sarebbe sicuramente molto positiva, ma Sabatini ha sempre dimostrato di preferire i giovani dall’avvenire assicurato alle vecchie – e stagionate – glorie del passato. L’ingaggio di uno come Re Ibra sarebbe, seppur decurtato, molto pesante e qualche cessione eccellente (vedere i nomi del primo paragrafo) diverrebbe obbligatoria. Siamo sicuri che una società lungimirante come quella che ha saputo costruire Pallotta possa decidere di dare un calcio alle proprie politiche, per ora decisamente fruttuose, per andare a comprare un attaccante che, parole dello stesso Zlatan, si ritirerà nel 2016? Non ne siamo così sicuri.