Colata di Idice, minacce al sindaco Isabella Conti. Il primo cittadino renziano di San Lazzaro di Savena avrebbe ricevuto più o meno direttamente, tramite sms, intimidazioni da politici anche del suo stesso partito. L’obiettivo delle minacce sarebbe quello di far cambiare la decisione presa dal sindaco Conti in merito alla “Colata” di Idice: la decadenza del Piano operativo comunale voluto dall’ex sindaco Marco Mocciantelli. Il piano darebbe il via alla cementificazione a Idice di un’area di 263 mila metri quadrati: 582 alloggi, una scuola ed un centro sportivo. Conti è pronta a far valere le proprie ragioni: “Non si può realizzare un’opera pubblica di simile portata senza le dovute coperture, e in questo caso le fideiussioni non ci sono”.
Il primo cittadino si è detto pronto a andare avanti per la propria strada. Intanto, mentre gli sms sono finiti nel fascicolo della Procura, Conti ha ricevuto la telefonata del premier Renzi. Per ora l’indagine condotta dalla pm Rossella Poggioli, e seguita anche dal Procuratore aggiunto Valter Giovannini, è conoscitiva: il reato di minacce non è stato ancora ipotizzato.
Il motivo che ha portato il sindaco a denunciare l’accaduto ai carabinieri sarebbe riconducibile ad una frase pronunciata da un professionista che lavora come consulente al comune di San Lazzaro dinanzi ad un dipendente del comune: “Potrebbe metterla sotto un auto”. Le indagini chiariranno gli effettivi toni della frase.
Intorno alla Colata di Idice molti interessi
Per ora, in via cautelare, l’abitazione del sindaco è tenuta sotto sorveglianza dai carabinieri. La vicenda, ormai nota come Colata di Idice, è permeata di un clima assolutamente non semplice. Tanti gli interessi in campo. Su tutti quelli dei potenti colossi cooperativi pronti a far causa al comune per 20 milioni di euro nel caso in cui il progetto dovesse sfumare. A questa si somma, per il sindaco, il timore che il Consiglio comunale possa dividersi in seguito al tradimento di alcuni consiglieri Pd. I messaggi consigliano appunto al primo cittadino di ponderare bene la sua decisione formalizzata a fine novembre.
Il giovane sindaco: “Vado avanti per la mia strada”
Isabella Conti promette: “Vado avanti per la mia strada perché sono certa di avere ragione. Qualsiasi sindaco con un minimo di buon senso si sarebbe comportato come me”. Vicini al sindaco anche i dirigenti locali del Partito Democratico. Il vicesegretario bolognese Marco Lombardo ha dichiarato: “Tutto il Pd sostenga gli amministratori che subiscono pressioni indebite o minacce”. Solidarietà espressa anche dal presidente della direzione Piergiorgio Ricciardello. A loro si unisce il sindaco di Sasso Marconi e coordinatore regionale Ecodem Stefano Mazzetti: “È assolutamente necessario preservare la prerogativa della politica di poter scegliere in libertà, senza condizionamenti”.
Solidarietà da Sel, M5S e Fi
Vicinanza al giovane sindaco è stata espressa anche dalle altre forze politiche. Sel lo fa tramite le parole del consigliere comunale Mirco Pieralisi che aggiunge una critica anche al suo partito: “Molto bene lo stop al consumo di suolo, malgrado il partito trasversale del ‘cemento virtuoso’ che attraversava (dividendoli) anche i partiti di maggioranza (Pd e Sel) e comprendeva il solito schieramento di edificatori cooperanti e cooperativi”. Dal M5S la vicinanza del capogruppo al comune di Bologna Max Bugani: “Sta tenendo la schiena drittissima davanti alle pressioni e alle minacce ricevute. Immagino quanti sindaci abbiano ricevuto gli stessi sms e le stesse pressioni in questi anni, ma (a differenza sua) abbiano omertosamente e italianamente taciuto”. Dal centrodestra sono arrivate le parole del capogruppo di Forza Italia a Palazzo D’Accursio Michele Facci: “Sicuramente gli ambienti affaristico-politici del territorio erano stati abituati troppo bene in precedenza. Tutto qua”. Lancia poi un monito: “E finiamola di parlare solo di Mafia capitale: come lo stolto che guarda la pagliuzza nell’occhio altrui e non vede la trave nel suo”.