La partita per l’elezione del successore del presidente Napolitano è iniziata. Il Pd è pronto a fare la sua parte, come ha sottolineato ieri il premier Matteo Renzi “Sono certo che il Pd sarà decisivo nello scegliere insieme a tutti un arbitro equilibrato e saggio, il garante super partes delle istituzioni”. Il toto nomi è già partito e le forze politiche hanno cominciato a muoversi. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, come rivela il Corriere della Sera, è pronto ad organizzare il fronte moderato, con Ncd e Lega Nord, per caldeggiare un nome condiviso. E magari mettere sul piatto anche uno scambio con le riforme. Ipotesi quest’ultima, rispedita però al mittente dal Pd. “Con Forza Italia è in corso un ragionamento molto importante che riguarda le riforme ed è giusto che sia un interlocutore anche sulla presidenza della Repubblica. Ma è sbagliato sovrapporre il piano delle riforme con l’elezione del successore di Napolitano, come purtroppo ha fatto qualche esponente di Forza Italia” ha detto il capogruppo dem alla Camera, Roberto Speranza. A lui ha fatto eco il vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani: “La scelta del Presidente della Repubblica deve rimanere slegata dal gioco tra i partiti sul resto delle riforme. L’Italicum – assicura – sarà votato prima del nuovo Capo dello Stato perchè le riforme istituzionali sono del tutto separate dal destino del Quirinale”.
Anche il premier Matteo Renzi ha voluto dire la sua sulla questione. “Il presidente della Repubblica c’è, si chiama Giorgio Napolitano – ha detto Renzi – e tutti gli siamo grati per tutto quello che ha fatto e anche per le parole dell’ultimo giorno dell’anno. Quando arriverà il momento dovremo scegliere una persona saggia ed equilibrata come lui. Non sarà facile ma ce la faremo. Dobbiamo scegliere un arbitro, non un giocatore; un arbitro in grado di rappresentare l’unità d’Italia e darci una mano nei sette anni che verranno. Sono certo che questo Parlamento riuscirà a farlo anche in modo abbastanza rapido”, Sicuramente, ha continuato il premier, “sarà evitata la figuraccia del 2013“.
Pippo Civati infine avverte il premier. “Se Renzi propone per il Quirinale un nome alto, super partes e capace di parlare a tutti, allora problemi con il Pd non ce ne sono. Se invece tenta operazioni transgeniche, beh…non so come va a finire”.