Intervento di Elsa Fornero: l’ex ministro sottolinea che nella campagna elettorale in corso succede “che la legge 92/2012 di riforma del mercato del lavoro, da me firmata come ministro del Lavoro dell’allora governo Monti, sia non soltanto aspramente criticata dalle stesse forze politiche che in Parlamento l’hanno approvata (il che è ovviamente legittimo, anche se poco comprensibile) ma anche spudoratamente ignorata”.
Così Elsa Fornero in una lettera al Corriere della Sera. L’ex ministro interviene sulla discussione sull’articolo 18 “di cui si parla – scrive – come se non fosse stato (bene o male) profondamente modificato; o della Cig in deroga, di cui la legge dispone l’abolizione a partire dal 2017, per consentire la predisposizione di misure sostitutive più efficaci e meno discrezionali; o ancora della ‘condizionalità'” dell’assegno di disoccupazione, già prevista dall’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi), a cui si deve soltanto (si fa per dire) dare attuazione. Emblematico – sottolinea – è il caso, davvero incomprensibile, del nuovo disegno di legge sulle ‘dimissioni in bianco’”.
“Quando divenni ministro – ricorda -, il problema mi fu posto con molta forza giacchè ci si trovava in assenza di una norma che prevenisse il fenomeno (la legge precedente era stata abolita dal governo Berlusconi)”. La norma di contrasto alle dimissioni in bianco “può essere efficace o meno – aggiunge Elsa Fornero -, ma esiste da luglio 2012. Non ha quindi senso ignorarla e presentare un disegno di legge in modo trionfalistico come grande segno di civiltà. Questa è propaganda ideologica, non seria e trasparente democrazia”.