Vigili assenti, oggi le audizioni dei 44 agenti sprovvisti di giustificazione valida all’assenza della notte di Capodanno. All’indagine interna voluta dal Campidoglio, si affiancherà quella degli ispettori inviati dal ministero della Funzione pubblica.
Mentre imperversa la protesta dei sindacati che chiedono le dimissioni di Ignazio Marino, si proverà a capire cosa abbia potuto favorire il comportamento scorretto dei vigili assenteisti. Intanto, il sindaco di Roma si era già espresso sulla vicenda aprendo alla possibilità di licenziamento per gli agenti fannulloni.
In merito alle 44 assenze in discussione, la nota del Campidoglio sottolinea: “non riassume la totalità delle anomalie e non deve essere confuso con i dati generali che certificano comunque una eccezionalità difficilmente spiegabile, con un tasso di assenteismo dell’85%, e con percentuali di assenza per malattia pari al 75% del totale (571 agenti), a fronte di una media attesa per il periodo tra il 6-7%”.
La nota del Campidoglio
Nel computo, come la nota suggerisce, va infatti tenuto conto de “il 10% di assenti che ha usufruito della legge 104 (81 persone), un 8% che ha dichiarato di assentarsi a seguito della donazione di sangue (63 agenti), e infine altri che a titoli diversi (congedi parentali ecc) non hanno lavorato pur essendo di turno”. Sotto esame ci sono tutti i documenti portati come giustificazione da coloro risultati assenti sul posto di lavoro la notte di Capodanno.
Riguardo la posizione assunta dal Campidoglio e dal comandante della Polizia Locale Raffaele Clemente e messa in discussione da esponenti di centrodestra oltre che da alcuni sindacati, la nota precisa che nessuno ha “mai avuto l’intenzione di strumentalizzare la vicenda che ha coinvolto in questi ultimi giorni il corpo degli agenti della Polizia locale di Roma Capitale”. L’unico obiettivo delle indagine è “fare chiarezza a partire dai dati certi e dal lavoro di una commissione interna, le cui risultanze verranno inviate al ministero della Pubblica Amministrazione e all’Autorità garante per gli scioperi”.
Inoltre “il Campidoglio vuole al contrario tutelare da chi assume comportamenti irregolari, illeciti e dannosi per la città il Corpo della Polizia locale di Roma Capitale, che onestamente e con senso di responsabilità ogni giorno presta il proprio prezioso contributo professionale alla comunità cittadina e alla vita di Roma”.
I 44 agenti rischiano dalle sanzioni al licenziamento
Alcuni dei 44 agenti posti sotto lente di ingrandimento rischiano sanzioni a vario titolo: dal licenziamento alle sanzioni del Garante degli scioperi.
Le sanzioni variano dai 3 mila ai 100 mila euro. Sotto accusa c’è lo sciopero selvaggio andato in scena anche nella giornata di ieri. In servizio solo 4 delle 7 pattuglie previste con il risultato che il centro di Roma è stato lasciato ancora nel caos: completamente sguarniti Colosseo, Pantheon, stazione Termini e Trastevere.
Le accuse al Campidoglio
L’opposizione e Sel avevano messo sotto accusa il Campidoglio: “Dai numeri evidenziati inizialmente quando si è parlato di 800 persone ora si sia arrivati a 44. Numeri che cambiano il quadro e le valutazioni politiche. Bisogna che il governo cittadino faccia pace con la sua città. Basta ‘caccia alle streghe’. E il governo nazionale non speculi”. Francesco Storace de La destra aveva dichiarato: “Sui vigili stiamo parlando di una cosa che è stata montata mediaticamente. È stata imposta loro una spending review tipo macelleria sociale”. Accuse che dalla Cgil piovevano sul sindaco Marino: “Anziché promuovere momenti di confronto il sindaco minaccia licenziamenti”. Di qui la necessità per il Campidoglio di chiarire tutto nel comunicato ufficiale sopra citato.
M5S paventa accanimento mediatico contro vigili di Roma
Una nota di chiarimento che sembra non sia bastata al M5S. Sul blog di Beppe Grillo stamattina è stata pubblicata la lettera di David, un vigile della Capitale, nella quale si legge, in merito ai disagi vissuti a Roma a causa dei vigili assenteisti, che la disorganizzazione è stata “figlia della presunzione e dell’arroganza”.
Sarebbe in atto, secondo il M5S, un accanimento mediatico contro i vigili di Roma che ha obiettivi precisi: “1) Distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del Comune (a proposito Marino e Poletti quando vi dimettete?) 2) Criminalizzare una categoria sul piano mediatico per agire con misure sempre più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego”. Dalla lettera si legge: “non vi raccontano che i vigili sono in agitazione perché il provvedimento anticorruzione voluto da Brunetta è stato recepito dall’amministrazione nel modo più estensivo e punitivo possibile” che “finora ha portato al trasferimento in altre sedi di persone integerrime, senza macchia alcuna, a pochi mesi dalla pensione. Con una cattiveria ed un cinismo unici”.
E ancora: “i vigili hanno dichiarato che, come forma di protesta avrebbero disertato la prestazione straordinaria volontaria di capodanno, anche perché sciopero ed assemblea non sono stati autorizzati”. In discussione ancora una volta le cifre: “Oggi si parla di 44 casi sospetti, non 835. Ma per estendere il Jobs act ai pubblici dipendenti 835 suona meglio. Anche evitare di parlare della protesta è meglio”. E poi ancora una stoccata sulle vacanze del premier Renzi: “Perché twittare dalla pista di Courmayeur è scomodo, bisogna essere sintetici”.